Home News Il moscato Zucco

Il moscato Zucco

Il Moscato Zucco diventa un marchio. LIrvv promuove cos lantico vino siciliano


 


 


E’ un vino liquoroso, caldo e dolce al palato, di colore giallo dorato, dal profumo aromatico intenso. Si tratta del Moscato Zucco, un vino siciliano molto apprezzato fino a due secoli fa quando era considerato uno dei migliori moscati dItalia. Un vero e proprio reperto archeologico in bottiglia, che lIstituto vite e vino della Regione siciliana ha deciso di recuperare e valorizzare.


 


Non solo facendo un gran lavoro di ricerca in laboratorio e in vigna sul Moscato bianco, il vitigno da cui viene prodotto, ma registrandone anche un marchio. Da oggi, quindi, le aziende che vorranno produrlo potranno avere un bollino che potr servire ad una promozione pi efficace.


 


 A dare una mano, la storia di questa pianta antichissima che nellOttocento era coltivata nel feudo dello Zucco di propriet di Henry dOrleans duca dAumale, figlio di Filippo Re di Francia e di Amelia di Borbone. Il duca possedeva un latifondo di circa sei mila ettari nei territori compresi tra Partinico e Terrasini, destinati a vigne e uliveti. In queste terre la cultivar predominante era il Moscato bianco. Negli ultimi trentanni caduto nelloblo fino a quando lIrvv non ha deciso di valorizzarlo, spinto anche dallentusiasmo di alcune aziende che sembrano pronte a coltivarlo, convinte che possa diventare un interessante business.


 


Possono aderire al marchio (regolamento e moduli su www.vitevino.it) solo le aziende che possiedono vigne di Moscato bianco ricadenti nei territori di Giardinello, Partinico, Montelepre, Terrasini e Carini in provincia di Palermo e che si sottoporranno ad una serie di verifiche (audit) dei luoghi di produzione, di lavorazione, di trasformazione e di imbottigliamento. Non solo, periodicamente verranno anche fatti dai tecnici incaricati dallIstituto, il prelievo di campioni e l’analisi dei campioni prelevati; l’esame dei sistemi di verifica eventualmente installati dall’impresa e dei relativi risultati; la verifica della conformit ai requisiti dei documenti prescrittivi.


 


Una serie di controlli che garantiranno, insomma, anche i consumatori sulleffettivo valore aggiunto in questo particolare vino. La speranza che non si tratti solo di oneri in pi per le aziende vitivinicole che, tra fascicoli aziendali e protocolli di sistemi di qualit, hanno gi fin troppe uscite compensate sempre meno dalle entrate.


 


( Fonte Siciliainformazioni )


 

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.