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La commozione in un bicchiere di vino….!!

Non potevo di certo emozionarmi da solo : meglio in Vostra compagnia….che ne dite ??


Leggete il pezzo che segue, dell’amico ( trovato per ora solo in Internet ) Vincenzo Zappalà, estrapolato dal sito Acquabuona….mi ha toccato e commosso.


Buona lettura


Roberto Gatti


 


 


” Un bicchiere di vino


Lemozione di un bicchiere di vino può portare felicità e dolore, rimpianti e speranze, annullare distanze infinite.


 


Pietro era solo da tanti, troppi anni. Prima laveva lasciato la sua Caterina, poi i figli erano andati in quel paese al di là del mare che lui non sapeva ancora pronunciare, infine anche il vigneto si era stancato di lavorare. Gli amici si dissolsero come la neve di quellultima nevicata di febbraio e lui restò con i suoi pensieri, i suoi drammi sempre più vivi, nellattesa di un niente. Si arrangiava con quel poco che il suo orto continuava a offrirgli per compassione, intaccando gli esigui soldi rimastigli, guadagnati tanti anni prima con il  vino.


 


Il suo vino, la sua vita. Quanto tempo gli aveva portato via. Quanto tempo non dedicato alla sua Caterina ed ai figli. Laveva anche odiato a lungo. Oggi no. Pietro non aveva più sogni, né futuro, solo e soltanto un passato che voleva scacciare e che invece era sempre più vicino. La rassegnazione e lattesa della fine lo mantenevano vivo. Usciva solo con il buio. Si sentiva protetto da quella compagnia silenziosa di tante luci che splendevano sopra di lui. Ogni notte serena erano lì ad aspettarlo, senza chiedere niente in cambio, né parole né unimpossibile allegria. Prima di immergersi nel rassicurante e ristretto spazio dellinfinito, si riempiva un bicchiere del suo vino ormai stanco come lui. Amore e odio, come una volta. Quanti anni aveva? Aveva perso il conto. Mentre beveva quel liquido che era stato il suo sangue per tanti anni pensava al momento in cui lo avrebbe finito. Non sapeva nemmeno quante bottiglie erano rimaste nella cantina, diventata ricovero di animali timidi, spaventati e freddolosi. Forse con lultima se se ne sarebbe andato anche lui. Sarebbero evaporati insieme. Ma sentiva che non poteva abbreviare quella attesa, doveva lasciare che il tempo facesse il suo mestiere antico e perfetto. E poi non attendeva solo quello. Sentiva che un niente diverso lo stava chiamando: aspettami aspettami


 


Si sedette in quella notte fredda di marzo sul grande tronco tagliato e sistemato a fianco della casa quando ancora le risate dei suoi bambini superavano il chiasso dei grilli e delle cicale.Dopo cena, si raggruppavano sul ruvido sedile tutti e tre, aspettando che Caterina portasse il caffè e lacqua con la menta, prima di risistemare la cucina. Poi iniziava il gioco: vinceva chi riusciva a contare più stelle in cielo. Nessuno riusciva però mai ad imporsi: arrivava sempre per primo il sonno dei due bambini, che Pietro e Caterina portavano silenziosamente a letto. Finalmente soli ed insieme. Rimanevano così qualche minuto a contemplare quello scenario prodigioso, uguale per tutti, ricchi e poveri, buoni e cattivi, tristi ed allegri. Pietro ci pensava ancora, ma non sentiva più dolore, solo rassegnazione e quel senso di attesa. Il cielo non aveva sentimenti o ne aveva troppi. Non sapeva. Era sempre uguale sia in guerra che in pace. E Pietro lo guardava mentre sorseggiava il suo vino. Quel vino era necessario. Da un lato lo odiava, dallaltro capiva che anchesso era triste e avrebbe voluto farsi perdonare. Forse sarebbe ancora servito a qualcosa.


 


Ogni tanto vedeva delle stelle cadenti. Sapeva in qualche modo che non erano proprio stelle, ma lui preferiva pensarle così. Le sentiva più vicine: anche loro ogni tanto non ne potevano più e cadevano spegnendosi. Forse anche lui avrebbe fatto lo stesso. Pietro non esprimeva desideri, ma le contava: unaltra che ha finito di aspettare il nulla. Le segnava anche sul vecchio tronco facendo unincisione con il coltello. Erano già centinaia, ma sembrava che non finissero mai. Quella sera fu fortunato: prima una a destra, poi due a sinistra. Strano, di solito capitava ad agosto quando la gente era convinta che il cielo scoppiasse in pianto. Prese il coltello e segnò: tre, cinque, dieci. Poi ne vide una enorme, splendente come la Luna, dai colori incredibili. Sembrava volesse venire da lui. La luce cresceva e non si spegneva come quella delle sorelle. Pietro ebbe un sussulto. Non di paura, forse di gioia (ma cosera la gioia? Non se lo ricordava più). Lattesa era forse finita? Sentì la sua voce che esclamava: Caterina, aspettami, sto arrivando Poi la luce fu insopportabile e Pietro dovette chiudere gli occhi. Non ci fu rumore. Il cielo sembrava sempre lo stesso, immutabile e tranquillo. Tutto era tornato come prima. La gioia e la fine potevano aspettare.


 


Pietro la vide. Era davanti a lui. No, gli occhi funzionavano perfettamente e non era impazzito. Ne era certo. Quella figura magra, eterea, quasi trasparente era lì che lo guardava con due enormi sfere luminose che le coprivano quasi tutto il volto. Non era un uomo, ma la sua bocca, o quello che era, disegnava sicuramente larco rilassante di un sorriso. Nessuno dei due parlò, era inutile. Sensazioni violente e vivide stavano riempiendo la mente di Pietro. Forse non ne aveva mai avute così tante in tutta la vita. Non erano parole, frasi, domande. No. Erano emozioni, concetti, impressioni. Sentì perfettamente la gioia, lallegria, ma anche la tristezza più dura, la disperazione. Bastarono pochi attimi e Pietro comprese che stava parlando con lamico venuto da lontano, non con la voce certo, solo con il pensiero. Si stavano raccontando la propria vita in pochi secondi. Mai Pietro era stato così sincero, mai aveva svelato certi segreti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.