Home DEGUSTAZIONI VINO Quanto sono sani i vini di Vinnnatur ?

Quanto sono sani i vini di Vinnnatur ?

PESTICIDI FREE

 

Ormai da quattro anni, allo scopo di monitorare la conformità dele aziende aderenti, VinNatur ha deciso di analizzare approfonditamente i prodotti di ogni associato.

Nel 2010 Ii risultati sono stati molto soddisfacenti poiché ben 91 vini, su un totale di 111 campioni è risultato completamente esente da ogni tipo di pesticida.

Nel 2011 su un totale di 132 campioni analizzati 110 sono risultati puliti, mentre i restanti 22 presentano 1 solo principio attivo e in qualche caso più di uno.

Le analisi svolte hanno visto la ricerca di 120 principi attivi di pesticidi (ossia la totalità dei prodotti chimici in commercio che vengono utilizzati per la cura del vigneto) e le quantità di anidride solforosa totale. Il laboratorio che ha curato il lavoro è Enocentro (Verona).

Ecco invece i risultati dell’analisi del 2012!  Il miglioramento è stato netto, ed il grafico che vedete, gentilmente curato dagli amici di LINFOGRAFICO , mostra nel dettaglio i risultati ottenuti.

totale di 135 campioni analizzati 126 sono risultati completamente esenti da ogni tipo di pesticida, mentre i restanti 10 presentano residui di pesticidi. Un risultato molto confortante rispetto agli anni precedenti in quanto vede una diminuzione del 65 % dei vini inquinati. L’analisi dell’anidride solforosa  totale ha evidenziato che 43 vini risultano avere meno di 10 mg/l di anidride solforosa (la legge permette in questi casi di apporre in etichetta la dicitura “NON CONTIENE SOLFITI AGGIUNTI”), i restanti 97 vini sono al di sotto dei 60 mg/l con poche eccezioni che superano questo livello.

Un lavoro dispendioso ed accurato che al momento rappresenta il più importante processo di “auto-analisi” intrapreso da una associazione di vignaioli.  Ciò vuole rappresentare concretamente la volontà di VinNatur di operare con chiarezza nel massimo rispetto di consumatori e professionisti del mondo del vino.

Anche tutte le nuove aziende che intendono aderire alla nostra associazione vengono sottoposte a questo trattamento per verificarne oggettivamente l’integrità.

L’evoluzione di questo nostro lavoro ci porta ogni anno a migliorare il nostro standard qualitativo, per questo riteniamo che sia un’attività indispensabile per la vita della nostra associazione.


( Fonte Vinnatur.org )


Annotazioni di Roberto Gatti / Winetaste

Non intendo spendere troppe parole sul tema dei vini bio-qualcosa :

naturali, biologici, biodinamici ecc. 
perchè in rete sono stati spesi , negli ultimi anni, fiumi di parole a tal proposito.
Non sono mancate polemiche da una parte e dall’altra, ognuno arroccato sulle proprie posizioni, come a difedere la dimora della propria famiglia. 
Capisco benissimo le posizioni dei produttori che si sono convertiti al biologico o biodinamico, come non condividerne le scelte, quando si tratta di produrre vini realmente piu’ salubri e meno inquinati ?

Però ogni medaglia ha sempre il suo rovescio.

Non mi piacciono le mode, specialmente nel mondo del vino, ma solamente il vino buono e di qualità certa.  Se poi è anche salubre ben venga, ma basta rompere le scatole con il vino bio….qualcosa, da parte di consumatori convertiti all’ultimo momento solo perchè questo ” farebbe ” tendenza agli occhi degli amici, o da parte di produttori che con la convinzione di vendere qualche bottiglia in piu’, hanno dichiarato di essersi convertiti al bio ( ma poi è proprio vero che lo hanno realmente fatto, perchè pochissimi sono certificati….ed allora ?? ) .

Conosco consumatori che si sono fissati con il vino bio-qualcosa a tal punto che non si avvicinano piu’ a nessun altro tipo di vino, poi magari a tavola mangiano delle porcherie senza nemmeno farci caso !

Il troppo storpia in ogni settore del vivere quotidiano ! 
Devo ammettere, ad onore del vero, di avere trovato in alcuni casi dei vini bio veramente impeccabili da ogni punto di vista, in questo caso ben vengano prodotti piu’ sani !

Mi chiedo, invece di alzare tanta polvere inutilmente, non basterebbe una modifica alla normativa vigente che imponesse di dichiarare in etichetta i prodotti usati in vigna ed in cantina ?

Da ultimo : non sarebbe corretto agli occhi del consumatore finale indicare in retroetichetta il quantitativo di SO2 ( anidride solforosa ) contenuto nella bottiglia all’atto dell’imbottigliamento ?

Sono anni che mi batto in rete per portare avanti questa proposta, ancora prima che in Italia si incominciasse a parlare e scrivere di vini bio, ma a quanto vedo non è ancora stata concretizzata e fatta propria da nessuna associazione, almeno con risutati finali certi aventi valore di legge !

IN SINTESI

Ben vengano i vini bio….qualcosa, ma che siano di qualità certa, buoni da bere e senza difetti organolettici, neanche il piu’ piccolo, questo è in sintesi il mio pensiero e credo di poterlo condividere con la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e degli appassionati che conoscono veramente la materia !

Roberto Gatti

12 Marzo 2013

 

 

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.