Home News SALUTE/ IL 37,5% DI 80 ALIMENTI ANALIZZATI CONTIENE MICOTOSSINE

SALUTE/ IL 37,5% DI 80 ALIMENTI ANALIZZATI CONTIENE MICOTOSSINE

Roma, 7 set. (Apcom) – Il problema della sicurezza alimentare particolarmente sentito anche dalle associazioni che tutelano il consumatore, in particolare il Movimento Consumatori su sostanze tossiche negli alimenti avrebbe scoperto in un’indagine su un campione di prodotti alimentari, che il 37,5% di essi contiene micotossine, sostanze tossiche cancerogene.


In Italia il Piano Nazionale Residui gestito dal Ministero della Salute, tutela i consumatori verificando la presenza di micotossine negli alimenti con ricerche condotte nell’ambito dell’attivit di controllo dei laboratori nazionali. I parametri di riferimento relativi ai livelli di tollerabilit sono indicati nel Regolamento Comunitario 1881 del 2006 , che contiene una lunga lista di prodotti alimentari per ciascuno dei quali prevede il livello di tollerabilit delle sostanze tossiche. La soglia per le micotossine indicata in valori diversi per le diverse tipologie alimentari.


Secondo quanto riferisce il Movimento consumatori l’indagine stata compiuta su 80 campioni di alimenti in confezioni integre analizzati in laboratori europei accreditati. Le analisi hanno riguardato la ricerca di allergeni,micotossine, PCB (policlorobifenili) e contaminanti da contatto.


Il problema della contaminazione da micotossine sembra purtroppo esteso: su dieci campioni analizzati, uno risultato contaminato da AflatossinaB1 e da tracce di Aflatossina B2, si tratta dei biscotti dietetici con uva sultanina e cannella, senza glutine, prodotti in Australia e per i quali l’associazione sporger denuncia. La contaminazione supera i limiti fissati dalla normativa vigente che di 0,10 microgrammi/Kg. Presenza di micotossine anche nei vini nei quali si arriva addirittura al 61,5% e nelle birre al 57%.


Secondo Beppe Riccardi, responsabile del settore alimentare del Movimento consumatori, l’associazione ritiene opportuno aumentare i controlli e valutare la problematica dei residui da micotossine che non confinata ad alimenti di basso consumo, ma coinvolge cibi e bevande che sono tutti i giorni sulle nostre tavole. “I problemi relativi alla contaminazione degli alimenti – dice – potrebbero essere contenuti anche con l’adozione di buone pratiche di lavorazione come riportato nel Regolamento 1881/2006”.


Notizie migliori derivano dalle analisi su campioni di latticini che non hanno rilevato residui di PCB, diossina o altro. N sono state trovate tracce di Semicarbazide (prodotto di degradazione degli antibiotici idrofurani) nei campioni analizzati.


( Fonte Apcom )

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>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

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