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Spedizione del vino sulle lunghe distanze.


Ecco come cambia il profilo sensoriale


Come mai un vino degustato in paesi diversi da quelli di origine possono avere caratteristiche organolettiche tanto diverse da quelle originali? Gli effetti del trasporto su vini rossi e bianchi sono assai diversi


di Graziano Alderighi



E’ comune che il vino degustato durante una vacanza abbia flavour ed aromi diversi, spesso pi affascinanti, dello stesso vino una volta che l’abbiamo portato a casa o una volta acquistato in un’enoteca lontana dal luogo di produzione.
La suggestione della vacanza, nonch lo stato psico-fisico ad essa associato pu sicuramente influire ma vi sono altri fattori, legati alla conservazione del vino durante il trasporto, in particolare su lunghe tratte o per mare.

Comprendere come il vino evolva o involva durante una spedizione fondamentale per garantire la soddisfazione del cliente e dei consumatori.

In particolare i cambiamenti sensoriali associati a temperature di stoccaggio elevate di grande preoccupazione sia per produttori e consumatori.
Se nelle cantine e nei punti vendita vi sono sistemi di controllo di temperatura/umidit, durante il trasporto si assiste a mutevoli condizioni, anche qualora il produttore abbia preso provvedimenti per diminuire gli sbalzi termici. 
Anche in contenitori termici la temperatura di un vino pu variare di 8 gradi. Nei trasporti via nave, durante l’estate, la temperatura all’interno dei container pu essere di 20 gradi superiore a quella ambiente e gli sbalzi giorno/notte possono essere superiori ai 10 gradi centigradi.

Uno studio australiano ha permesso di capire pi nel dettaglio quale impatto abbiano diverse condizioni di stoccaggio sui profili sensoriali di vini bianchi e rossi. 
Quattro vini bianchi e quattro vini rossi sono stati esposti a quattro diverse condizioni di stoccaggio per creare 32 trattamenti. Il Riesling, il Gewrztraminer, il Sauvignon blanc e lo Chardonnay provenivano dallo stesso produttore ed erano della stessa annata. Un Merlot e tre Cabernet Sauvignon avevano diverse etichette dello stesso produttore. 
I vini erano mantenuti a 20C, 40C, 20/40C (simulando lalternanza giornaliera nelle temperature) e comprendevano anche un campione posto nel portabagagli di un auto per tre settimane (temperatura media 15 gradi). 

Per i vini bianchi, a partire dalla tesi 20/40C, col massimo effetto nella tesi a 40C, si ha un cambiamento del profilo aromatico che passa da note floreali ed agrumate ad aromi pi tipici di vini invecchiati, quali burro, miele, vaniglia, t e tabacco. Man mano che la temperatura si alzava, inoltre, si notavano sensazioni anche sgradevoli di diesel, gomma, ossidato. In questo studio, i campioni che sono stati esposti a calore tendevano ad avere pi alte concentrazioni di TDN e vitispirane 1 e 2 e minori concentrazioni di acetato di isoamile, acetato di esile, e acetato di 2-feniletil, in accordo con precedenti ricerche sui vini conservati a elevata temperature.

Per i vini rossi, l’influenza della temperatura sul profilo sensoriale meno sensibile e legata soprattutto ai sentori di frutta secca e vegetali, che diminuiscono, mentre non aumentano percettibilmente gli aromi associati con l’invecchiamento quali tabacco, miele, vaniglia. 
In particolare con temperature costanti di 40C, ovvero la tesi estrema, si hanno basse concentrazioni di linalolo, ottanoato di etile, nonanoato, decanoato, e dodecanoato, ottanoato di metile e decanoato, ottanoato isoamilico e decanoato, esanoato isopentile, e 9-etil decanoato e da pi alte concentrazioni di etile 2 -furoato, fenilacetato etile, ossido di dehydroxylinalool A, p-cimene, TDN, e vitispirane 1 e 2. La concentrazione di acetato di isoamile diminuiva con l’aumentare della temperatura e il livello di SO2 non ha avuto effetti evidenti nel corso del periodo di stoccaggio. 

Sia i risultati sensoriali che quelli analitici hanno evidenziato differenze significative tra i vini immagazzinati alle temperature pi elevate.


( Fonte Teatronaturale )

 

Annotazioni di Winetaste

 

E’ buona norma, dopo avere ricevuto il vino, lasciarlo ” riposare almeno una settimana ” al fresco ed al buio, perch durante il trasporto ha subito uno ” stress ” e per lo ” sbattimento ” e per gli sbalzi di temperatura.

Mi capitato di ordinare in due diverse occasioni e stagioni, del vino dolce naturale :

nella prima occasione era perfetto ed integro, nella seconda eravamo a fine giugno/primi luglio evidentemente ha subito un ” riscaldamento ” nel furgone dei corrieri ed rifermentato, ha preso uno spunto acetico ed oltre alle brutte figure fatte durante la presentazione agli ospiti, abbiamo dovuto buttarlo nel lavandino.

Il mio consiglio a questo punto quello di comprare vino, tramite spedizioni sui lunghi tragitti da ottobre a maggio e non oltre.

Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.