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Vino, nel Dna i segreti del bouquet

 


 


ROMA – La maggior parte degli studi sul Dna proviene dagli Stati Uniti. Per il genoma del riso cinque anni fa si attivarono i cinesi. Ma la vite oggi non poteva che essere studiata da un consorzio italo-francese. Oltre cinquanta ricercatori tra i due versanti delle Alpi hanno lavorato dal 2005 per leggere l’intero Dna della Vitis vinifera, decifrando i geni che sovrintendono al suo bouquet di profumi e sapori.

“Rispetto alle altre piante il cui Dna stato sequenziato fino a oggi – spiega Giorgio Valle, professore di biologia molecolare all’universit di Padova e membro dell’quipe di ricerca – la vite ha un numero doppio di geni con il compito di determinare le caratteristiche aromatiche”. Resine, olii essenziali, tannini per il colore dell’uva, terpeni per il suo profumo. E in pi i micronutrienti della famiglia del resveratrolo che bloccano l’ossidazione delle cellule e rendono un bicchiere di vino al giorno indicato per la salute. La produzione di ognuno di questi ingredienti regolata con grande precisione dal Dna della vite, senza fare economia sul numero dei geni coinvolti. Il codice a doppia elica che alla base di un buon vino accessibile gratuitamente su internet per tutti i ricercatori e coltivatori. I risultati del lavoro del “Consorzio pubblico italo-francese per la caratterizzazione del genoma della vite” vengono pubblicati oggi anche dall’edizione on line di Nature.


( vedi news al link:


https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=2579 )



“No, non c’ mai stata rivalit fra italiani e francesi” dice Michele Morgante, direttore dell’Istituto di genomica applicata di Udine. Che per ammette: “Non abbiamo ancora scelto con cosa brindare per festeggiare la pubblicazione”.

Del Consorzio fanno parte il Cnr francese, le universit di Udine, Padova, Bari, Verona e l’Istituto di genomica applicata di Udine. Il coordinatore del versante italiano stato Enrico P dell’universit di Milano. Il loro lavoro ovviamente non termina qui, perch una volta scoperti i segreti del bouquet aromatico del vino, l’obiettivo quello di giocare con le variet per ottenere le bottiglie con le caratteristiche ideali.

“Ovviamente parliamo di incroci naturali. Nessuno accetterebbe uve e vini ottenuti con l’ingegneria genetica” precisa Morgante. Che aggiunge: “Le variet pi pregiate fra le viti usate per la vendemmia risalgono a un paio di secoli fa. Da allora, a differenza di quanto accaduto con le altre piante usate in alimentazione, la selezione non ha fatto molti passi avanti. E invece i nostri studi dimostrano che il margine di miglioramento assai ampio”. Il primo passo, quello pi facilmente percorribile, sar cercare variet di uva pi resistenti alle malattie. “Le coltivazioni delle viti – spiega Morgante – coprono il 6% della superficie coltivata in Europa, ma richiedono il 40% dei pesticidi”.

La variet di uva usata per la lettura dell’intero Dna stata il Pinot nero, decisamente pi francese che italiana. Per crearla si procedette a nove generazioni di autofecondazione, e da allora questa vite viene fatta riprodurre tagliando un ramo e lasciando che si propaghi nel terreno. Ai ricercatori, il Pinot ha offerto dunque un genoma molto pi uniforme della norma. “Ma il suo sequenziamento – spiega Valle – per noi pi che altro un punto di partenza. Abbiamo gi in programma una serie di studi per approfondire e utilizzare dal punto di vista pratico queste prime osservazioni. Una volta tanto in Italia abbiamo sviluppato conoscenze e tecnologie di avanguardia”.

L’analisi del Dna ha permesso anche di guardare indietro nella storia primordiale della vite. Questa specie vegetale sarebbe comparsa sul pianeta tra i 130 e i 200 milioni di anni fa. Intorno a quell’epoca anche i mammiferi si distaccarono dagli altri vertebrati. E forse non un caso che uomini e uva condividano radici cos antiche.


( Fonte La Repubblica )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.