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Viaggio nella regione della Champagne

 

Il blasone e la fama a livello mondiale che questa regione si porta appresso non hanno rivali nel mondo, questo vino viene prodotto fin dal 1670, quindi ha ben 350 anni di storia alle spalle.

 

 

La storia

( tratto da Wikipedia )

 

Lo champagne è uno dei pochi vini ai quali sia stato attribuito un inventore, l’abate benedettino Dom Pierre Pérignon, anche se sulla storia della sua origine esistono versioni differenti.

I vini della regione della Champagne erano conosciuti fin dal medioevo; venivano prodotti principalmente dai monaci delle numerose abbazie presenti nella regione, che lo usavano come vino da messa. Ma anche i regnanti francesi apprezzavano molto questi vini, fini e leggeri, tanto da offrirli in segno di omaggio agli altri regnanti europei. Si trattava però principalmente di vini fermi, quindi senza spuma, e rossi.

Le guerre ed i saccheggi, che nel 1600 devastarono la regione, causarono la distruzione e l’abbandono delle abbazie e dei conventi, e quindi il decadimento delle annesse vigne.

Intorno al 1670 Pierre Pérignon, giovane monaco benedettino, giunse all’abbazia d’Hautvillers, vicino ad Épernay, con l’incarico di tesoriere; egli trovò il convento, e le vigne, in uno stato di totale abbandono e si adoperò per rimetterle in sesto.

Il suo lavoro fu indirizzato principalmente alla produzione del vino; da perfezionista qual era, si applicò alla selezione delle uve migliori (la sua scelta cadde sul pinot noir), al privilegiare i terreni più vocati alla produzione, ad affinare le tecniche del taglio dei vini (assemblaggio di uve dello stesso tipo provenienti da zone diverse), ed a preferire una spremitura dolce per ottenere un mosto chiaro anche se da uve a bacca nera (tutte tecniche caratteristiche, ancora oggi, della produzione dello champagne).

Rimane il dubbio sulla genesi della trasformazione del vino fermo in vino spumante.

Una versione afferma che lo champagne sia nato casualmente per errore durante il processo di vinificazione di alcuni vini bianchi; tale errore avrebbe causato lo scoppio di alcune bottiglie poste ad affinare in cantina e quindi portato alla scoperta, da parte dell’abate, della “presa di spuma”.

Un’altra versione afferma che l’abate, per rendere più gradevole il vino prodotto, vi aggiungesse in primavera dei fiori di pesco e dello zucchero, tappando successivamente la bottiglia con tappi di legno di forma tronco-conica; allo stappare della bottiglia si produceva della spuma.

Un’ulteriore versione afferma che i viticultori che usavano vinificare le uve di pinot si fossero resi conto che il vino ottenuto invecchiava male nelle botti, per cui decisero di imbottigliarlo subito dopo la fermentazione; nelle bottiglie questo vino conservava efficacemente gli aromi, ma aveva il difetto di diventare naturalmente spumante, il che comportava lo scoppio di molte bottiglie.

Quale che sia la versione, l’abate arrivò alla conclusione che la spuma fosse dovuta ad una rifermentazione (dovuta o ad errori nella vinificazione o all’aggiunta di lieviti – contenuti nei fiori di pesco – e di zucchero) del vino, con conseguente produzione di anidride carbonica. A questo punto, resosi conto della gradevolezza del vino “spumante”, decise di perfezionarne la produzione.

Messe da parte le versioni più o meno romanzate, i veri grandi meriti di Dom Pérignon nell’evoluzione della tecnica di produzione dello champagne furono quelli di definire il vitigno più adatto (il pinot noir), di applicare metodicamente la tecnica dell'”assemblaggio” e di sostituire i tappi di legno a forma tronco-conica, usati fino ad allora, con tappi di sughero, ancorati al collo della bottiglia per mezzo di una gabbietta metallica.

Da quel momento in poi anche altri proprietari di vigne della zona iniziarono a produrre il vino seguendo le indicazioni dell’abate ed i nuovi produttori contribuirono all’affinamento ed al miglioramento della tecnica di produzione dello champagne.

Ad esempio il problema della formazione di un deposito nelle bottiglie durante la permanenza in cantina per la seconda fermentazione (la cosiddetta feccia) fu risolto dai tecnici dell’azienda di Barbe Nicole Ponsardin, vedova Clicquot (la famosa Veuve Clicquot); essi idearono le pupitres (strutture a “V” rovesciata costituite da due tavole di legno incernierate su un lato e dotate di fori in cui inserire i colli delle bottiglie) e misero a punto il remuage sur pupitres, tecnica che consentiva di effettuare la separazione dei lieviti dal vino, dando così allo champagne la limpidezza che lo caratterizza.

La crescita della popolarità dello champagne ha portato alla nascita di aneddoti e leggende difficilmente verificabili, quali il fatto che Dom Pérignon fosse un esperto assaggiatore di vini (in realtà egli era astemio ma, essendo anche vegetariano, era un eccellente assaggiatore di uve), la confessione in punto di morte da parte di Dom Pérignon della ricetta segreta dello champagne (non di ricetta si trattava, ma soltanto dell’indicazione di aggiungere al vino zucchero e miscela di liquori), il fatto che la forma del bicchiere a coppa in cui veniva servito fosse stata modellata sulla forma – considerata perfetta – del seno di Madame de Pompadour, ed altre ancora.

Rimane il fatto che lo champagne è un vino la cui notorietà è diffusa in tutto il mondo ed il cui uso ha assunto valenza simbolica in varie situazioni (basti pensare al varo delle navi, alle premiazioni delle gare automobilistiche e ciclistiche ed in generale a tutte le celebrazioni di eventi particolarmente importanti).

 

Le uve

 

Lo champagne è un assemblaggio di piu’ vini, anche di annate diverse, ottenuti principalmente da tre uve :

pinot noir ; pinot meunier ; chardonnay

 

In questa occasione non mi soffermerò sul metodo di produzione dello champagne, facilmente reperibile in internet su diversi siti, tra cui al link : http://it.wikipedia.org/wiki/Champagne

 

ma sulla mia trasferta nella regione ed alla visita alla maison Jacquart, con le osservazioni che ho potuto cogliere. La pubblicazione di alcuni video girati in loco e di alcune foto renderanno meglio l’idea di cosa significhi oggi ( e non da oggi ) champagne !

 

Nel video pubblicato al link : https://www.winetaste.it/la-regione-della-champagne/

ci viene spiegato l’esatta conformazione della regione e la sua collocazione geografica.

 

La vinificazione ed i vini di riserva

 

La regione si trova a nord/est della Francia, con climi molto freddi d’inverno e temperati d’estate, non è ammessa l’irrigazione di soccorso, la vendemmia meccanica non è consentita ed il disciplinare è molto rigido, per cui le vendemmie in champagne non sono mai uguali a se stesse ma risentono molto del clima e delle bizze stagionali. Per potere garantire al consumatore uno standard qualitativo pressochè costante, la maison Jacquart ( cosi’ come le altre nella regione ) usa i “ vini di riserva “, ovvero vini ottenuti in annate qualitativamente superiori, cosi’ da usarli negli assemblaggi.

In questo viaggio un aspetto che piu’ di ogni altro mi ha colpito è stato il constatare la grande esperienza e maestria di questi bravi viticoltori nel produrre ottime uve e la grande sensibilità degli enologi nel comporre gli assemblaggi migliori possibili !

Il video seguente è esplicativo in tal senso

 


 

Considerazioni

 

Il blasone e la fama della regione fanno si’ che il prezzo di queste uve sia molto elevato, se rapportato ad altre zone mondiali : 6 euro/kg , la superficie totale della regione è di 34.000 ha di cui 32.000 sono vitati. Nel video seguente il Direttore export Europa Patrick Spanti ci spiega la conformazione geologica dei suoli ed il costo di un ha/vigneto in zona che oscilla da 1 milione fino a due milioni di euro/ha, ma il costo è puramente indicativo in quanto non si trovano vigneti in vendita !

 

 

 

 

La degustazione tecnica in Maison Jacquart

 

Ho avuto l’opportunità, insieme ad un ristretto gruppo di operatori del settore, di partecipare ad una degustazione tecnica di “ vin clair “ ovvero “ vini chiari “, condotta dalla brava enologa e direttrice della Maison Jacquart Sig.ra Floriane Eznack, quelli con i quali vengono poi fatti gli assemblaggi per ottenere gli champagne !

Esistono circa 300 villaggi in champagne suddivisi in Gran Cru, premiere cru ecc. ed i vini ottenuti in queste diverse zone sono paragonabili “ alle spezie in cucina “, ovvero marcano molto il territorio.

 

A sud abbiamo la Cote des Blancs patria dello chardonnay che raggiunge maturità piu’accentuate !

 

La valle de la Marne è la patria del Pinot Meunier ;

La Montagna de Reims ed Eppernay la culla del Pinot Nero

 

I terreni gessosi sono i migliori dove sono impiantati i Gran Cru

 

Negli assemblaggi si usa un pinot nero che non diventi predominante sullo chardonnay, ogni uva deve apportare un equilibrato contributo organolettico, per Jacquart :

 

il pinot Meunier porta freschezza e fruttato ;

 

il pinot nero porta struttura struttura di sostegno ma non deve mai essere “ invadente “

 

lo chardonnay porta finezza aromatica, eleganza e freschezza !

 

 

La degustazione tecnica in Maison Jacquart

 

Vini base per assemblaggio

 

Chardonnay Mesnil 2012 ( vino di riserva )

 

I 4 enologi aziendali si ritrovano, degustano le basi 2013 + il vino di riserva, solo quando sono concordi sul migliore assemblaggio si da il via alla lavorazione in cantina della cuvèe Mosaiche, diversamente basta che uno solo sia in disaccordo e si ricomincia con la degustazione.

 

1 ) Pinot Meunier 2013

colore ramato o “ buccia di cipolla “; naso fresco, intenso ; in bocca ha una spiccata acidità, corto nel finale ;

 

 

2 ) Pinot Meunier 2013

 

Proveniente da un’altra vigna, tutti i 3 pinot hanno fatto la malolattica, al naso è meno intenso del precedente, piu’ elegante ; in bocca è esile, piu’ sapido e con una buona acidità ;

 

In tutti questi vini si ricerca forte mineralità ed acidità, che non siano troppo aromatici, altrimenti rischirebbero di sovrastare gli altri vini dell’assemblaggio .

 

 

3 ) Pinot Noir 2013

 

Proveniente dalla zona di Maillj presenta un naso ben fruttato, elegante ; in bocca è molto acido e minerale ;

 

 

4 ) Chardonnay 2013 Chanilly

Proveniente dal villaggio di Chanilly a sud di Epernay, presenta un naso intenso di frutta bianca, non ha fatto la malolattica, presenta una acidità di circa 7/gr.lt con un Ph di 2,8

 

 

5 ) Chardonnay Mesnil 2012 Vino di Riserva

bel giallo di media intensità ; in bocca ha una buona acidità, equilibrato e di classe, elegante con una buona mineralità. In Champagne la 2012 è stata una annata eccezionale. Non è stata svolta la malolattica in quanto i vini di riserva restano piu’ stabili e non perdono acidità, mantenendosi per massimo 5 anni !

 

 

LA Cuvèe 2005 ALFA Brut gr.12,5

 

Con un residuo zuccherino di 7 gr./lt si presenta di un paglierino intenso ; grande perlage fine e persistente ; naso complesso, crosta di pane, fiori e nocciola ; in bocca è “ cremoso “, acidità bene equilibrata in sottofondo, fa salivare a lungo, armonico e lungo nel finale !! Eccellente

Ottenuto da 4 cru della Montagna di Reims con 50% di Pinot nero + 50% di Chardonnay.

Le etichette in rilievo dorato vengono apposte a mano, con ausilio di un laser, ed un operaio in una ora ne completa solamente 7. Nel video seguente possiamo ammirare questo lavoro artigianale….se fosse un abito sarebbe di alta sartoria !

Chapeau !!

 


 

 

 

Considerazioni finali

 

Da questo breve ma intenso viaggio nella Champagne, ho capito che i francesi sono molto bravi in vigna ma soprattutto in cantina, dove sono maestri insuperabili nei blend o assemblaggi , il vino “ lo creano “ a loro immagine e somiglianza riuscendo a cogliere ogni piu’ piccola sfumatura di ogni singolo vigneto, per quanto può offrire in termini di sensibilità organolettica !

D’altronde oltre 300 anni di esperienze non sono alla portata di tutti, i loro istituti ed università enologici sono tra i primi nel mondo per l’alta professionalità degli addetti ai lavori e per le didattiche accumulate in tanti anni !

Credo che chiunque sia amante dei vini spumanti metodo classico, addetto ai lavori o appassionato, dovrebbe recarsi piu’ volte in Champagne per imparare ed attingere da tanta maestria, alla maison Jacquart sono molto bravi e possono avvantaggiarsi del fatto di avere tante vigne dislocate in zone diverse da nord a sud, cosi da riuscire ad ottenere prodotti di eccellente qualità organolettica !

Gli champagne della Maison Jacquart sono importati e distribuiti in esclusiva in Italia dalla ditta :

 

Fratelli Rinaldi

Importatori S.p.A.


Rinaldi Holding srl -
V.le A. Masini, 34

40126 Bologna (Italia)

marketing@rinaldi.biz

commerciale@rinaldi.biz

http://www.rinaldi.biz

 

 

Cin cin con gli eccellenti champagne della maison Jacquart di Reims

 

Roberto Gatti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.