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ANGELO GAJA : CRISI IN ARRIVO ANCHE PER IL VINO

 


 


 


 


Ricevo dal Sig. Angelo Gaja, che non credo necessiti di tante presentazioni, ma per chi non lo conoscesse posso dire che, uno dei grandi personaggi del mondo del vino che ha largamente contribuito a rendere conosciuto, altrettanto grande ed apprezzato il nostro vino allestero. Uno dei migliori produttori di vino oggi operanti in Italia, conosciuto in tutto il mondo.


Entrando nel merito della lucida ed approfondita analisi, non posso che dichiararmi perfettamente in linea con quanto illustrato in maniera molto chiara e sintetica, dal sig. Angelo Gaja.


Mi onoro di ospitare sul mio sito Winetaste un contributo di tale autorevolezza, e lo condivido con voi tutti, cari amici lettori.


Buona lettura


Roberto Gatti


 


 


 


Angelo Gaja: CRISI in arrivo anche per il vino


 


E opinione comune che la crisi finanziaria avr effetti negativi sulleconomia creando


disoccupazione, carenza di liquidit e calo dei consumi, il che significa che in Italia si berr ancor meno vino; mentre invece cresceranno le eccedenze a causa della maggiore produzione vinicola 2008 rispetto al 2007 e di un paventato rallentamento delle esportazioni.


La comunit europea ha dichiarato guerra alle eccedenze vinicole: chiedendo ai Paesi


produttori di estirpare una parte della superficie vitata, riducendo gradualmente sino ad annullarle le sovvenzioni pubbliche destinate alla distruzione delle eccedenze, mettendo a disposizione nuove sovvenzioni destinate a promuovere il consumo del vino nei paesi extra-europei.


Alla luce di quanto sopra quali strategie dovrebbe scegliere il nostro Paese?


CALO DEL CONSUMO DI VINO SUL MERCATO INTERNO. Una pletora di voci invoca da sempre in Italia misure atte ad arginare il calo inarrestabile del consumo di vino, ma gran parte delle iniziative intraprese sono inefficaci. Trascinare il vino sistematicamente nelle strade e nelle piazze, come ha insegnato a fare lassociazione Citt del Vino in occasione di festeggiamenti, fiere ed eventi per promuoverne il consumo, pi che una banalit uno scempio che alimenta la diseducazione: il vino bevanda alcolica, non accettabile che si insegni a berlo per strada. Quelli che operano per la promozione del territorio hanno preso in ostaggio il vino sfruttandolo in tutti i modi nella speranza di incrementare il richiamo turistico, senza benefici apprezzabili per il consumo. Viene cos sperperato oltre il 50% del denaro pubblico destinato in Italia alla promozione del vino: occorre recuperarlo ed indirizzarlo ad azioni mirate direttamente sui mercati esteri. La promozione del vino in Italia va profondamente ripensata.


IMPORTANZA DEL MERCATO ESTERO. La valvola dellesportazione salvifica per il


vino italiano. LItalia ha il dovere, oltre che la possibilit, di produrre vini di migliore


qualit, le eccedenze di vino di qualit sono una fortuna e non una disgrazia. I mercati


esteri offrono grandi opportunit agli esportatori capaci ed intraprendenti: lItalia possiede pi di 35.000 imbottigliatori, il patrimonio umano pi ricco e pi articolato, meno di 4.000 sono esportatori abituali od occasionali, troppo pochi. E soltanto la valvola dellesportazione che pu salvare il vino italiano, allesportazione occorre dedicare molte pi energie di quanto non sia stato fatto sino ad ora. Occorrono progetti a breve ed a medio/lungo termine.


DISTRIBUZIONE DELLE SOVVENZIONI. Gran parte delle sovvenzioni per la


promozione del vino italiano va trasferita dal mercato interno ai mercati esteri; la


distribuzione dei fondi comunitari alle regioni cos come stata avviata questanno non va affatto in questa direzione. Si auspica una iniziativa politica che orienti i finanziamenti pubblici in favore di progetti atti a creare i presupposti per costruire domanda sui mercati esteri.


INTERVENTI. Il tempo stringe, nellarco di un paio di anni lItalia potrebbe trovarsi


drammaticamente con il vino alla gola. Occorre avviare rapidamente il progetto di


estirpazione dei vigneti che da tempo producono eccedenze di vino scarsamente gradito ai mercati, attingendo dai contributi comunitari.


Le altre misure sono a medio/lungo termine, che solo una autorit politica nazionale pu orientare.


Va avviato un progetto finalizzato a recuperare allexport 1.500-2.000 nuovi esportatori di vino attingendo dallampio bacino dei 35.000 imbottigliatori.


E poi si deve investire nella formazione.


Avviando in Italia corsi di formazione per creare operatori commerciali in grado di agire sui mercati esteri al fine di incrementare o costruire nuova domanda in favore del vino e dei prodotti dellagro-alimentare italiano.


Sostenendo le scuole gi esistenti di formazione di cuochi di cucina italiana e, altrettanto importante, aprendone di nuove direttamente in Russia, India e Cina, l dove non erano arrivati i nostri emigranti: c in quei Paesi una grande richiesta di chef di cucina italiana, cercando di soddisfare la quale sar possibile avviare ristoranti di cucina italiana che a loro volta diventeranno costruttori di domanda del vino e dei prodotti dellagroalimentare italiano.


Angelo Gaja


Novembre 2008




 


 


 


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.