CARTOLINA A… JOSKO GRAVNER

Applausi, naturalmente, anche se appena uscito coi suoi vini Josko venne duramente criticato, prima dessere riabilitato dalla critica (?). Chi ci ha rimesso?
Beh, allinizio, dopo che il Gambero rosso scrisse giudizi duri sui vini affinati in anfora (ma Josko era proprio allinizio ed è pericoloso giudicare un infante in divenire), Gravner ci rimise parecchi ordini giacchè sembrava, agli occhi dei ristoratori, che avesse perso la testa. Poi losannazione, anche eccessiva. Ieri sera, tuttavia, Gravner è stato conciliante, anche se ha rilevato che se chi decide di premiare un vino, ancora oggi, i voti li dà al Breg (luvaggio, forse più facile da capire) che lui fra laltro – non farà più, perché il grande vino della sua vita è la Ribolla, che faceva sorridere suo padre. Alla fine di tutto, sembra che ci abbiano rimesso le guide ai vini, soprattutto in autorevolezza (se ne parla sempre meno, se notate, e anche dei tre bicchieri presentati a Roma ieri non vè traccia sui giornali di oggi). Cosa vuol dire tutto questo? Che una volta tanto ha vinto un vignaiolo, uno che viene dalla terra, uno che ieri, con commozione, ha ricordato quando andammo tra le sue vigne di confine e scrivemmo che cerano i lombrichi, ossia che quella era una terra viva e non amorfa, che restituiva alluomo un vino. Gravner sè messo in discussione, spesso, e ha saputo anche perdonare. Le guide invece ci chiediamo – sono ancora in tempo per fare questa operazione? Ne discutiamo oggi sul blog.

 

( Fonte Papillon )