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DA GENNAIO OPERATIVO IL CONSORZIO UNICO DEL LAMBRUSCO

CRONISTORIA

A giugno c’è stato il voto unanime del Cda, a settembre pure l’assemblea plenaria ha votato all’unanimità di tutti i consociati: in entrambi i casi la decisione di unificare i tre consorzi “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C” sotto un unico grande consorzio è stata accolta e votata con convinzione. Ora la decisione ha il sigillo ufficiale con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei relativi decreti.

 

Effettivamente operativo dal 1° gennaio 2021, il Consorzio ingloberà i tre consorzi precedenti, unificando le attività amministrative, promozionali e di tutela, ma lascerà totale indipendenza nella gestione delle questioni interne alle denominazioni.

Sei denominazioni per l’appunto verranno rappresentate, e la specificità di ognuna di esse andrà a raccontare parte di quell’incredibile universo tutto italiano che è il Lambrusco. Vino immagine dell’Italia nel mondo, caratterizzato da diversi colori, infiniti profumi e territori. “Questa diversità, che ci contraddistingue e rappresenta dobbiamo trasformarla anche in una grande ricchezza per tutti i produttori che contribuiscono a renderla viva ogni giorno”, commenta il Presidente del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Claudio Biondi.

 

un tempo il lambrusco si beveva nella tazza

Un esempio concreto della capacità di fare sistema: 1,3 milioni di quintali d’uva, 16.600 ettari vitati e una produzione che nel 2019 è stata di poco più di 42 milioni di bottiglie di Lambrusco DOC

Un distretto importante come quello del Lambrusco d’ora in avanti potrà decidere strategie di comunicazione e progetti di promozione internazionali all’unisono, per valorizzarne territorio e immagine con più coerenza rispetto al passato, come conclude il direttore del Consorzio del Lambrusco Giacomo Savorini.