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Dolce Vi: cosa abbinare ai vini dolci?

Seguiamo sempre la tradizione


Al secondo convegno di Dolce Vi dal titolo 270 vini dolci pronti da degustare. Come li abbiniamo? emerge un invito a rispettare la tradizione.


Apertura alle sperimentazioni solo per la cucina fusion.


 


Comunicato Stampa n. 17 a cura del Consorzio di Tutela Vini Arcole DOC


 


E un generale invito a mantener fede alla tradizione quando si devono abbinare i cibi con i vini dolci. Le sperimentazioni sono concesse ma solo quando si devono sposare vini dolci con piatti che non fanno parte della tradizione rigorosamente italiana. In altre parole si ad abbinamenti imprevedibili ma solo se parliamo di cucina fusion, dove lo Chef si trasforma in artista e stilista, il cui scopo quello di rendere il pasto unesperienza piacevole, gratificante, digeribile, e soprattutto memorabile al palato.


Questo in estrema sintesi quello che emerso nel corso del talk show dal titolo 270 vini dolci pronti da degustare. Come li abbiniamo? che si tenuto domenica 20 ottobre a Villa da Porto La Favorita a conclusione della manifestazione Dolce Vi.


Brillanti gli interventi di Franco Giacosa, direttore tecnico di Zonin, Adua Villa, sommelier ed ospite fissa alla trasmissione di Rai Uno La Prova del Cuoco, Pierluigi Portinari, contitolare del ristorante La Peca (una Stella Michelin) di Lonigo Vicenza, Sergio Dondoli, appassionato produttore di gelati, originario di San Gimignano, che per loccasione ha presentato un goloso gelato al passito. Il moderatore Francesco dAgostino, vicedirettore di Cicina&Vini e curatore della guida annuale Bere Dolce, ha cos potuto spaziare tra domande tecniche e domande pi goderecce offrendo in molte occasioni agli ospiti la possibilit di pescare tra i ricordi di infanzia e tra le esperienze personali di vita.


Sul filo della tradizione si mantenuto Franco Giacosa, secondo il quale <<per vini tradizionali come quelli dolci che appartengono alla produzione enologica italiana consiglio sempre abbinamenti nel solco della tradizione. Il dolce va con il dolce, ma non per questo bisogna precludere le strade alla sperimentazione. Limportante che essa avvenga con piatti che non fanno parte della nostra tradizione culinaria>>.


Sullidea concordanza dei sapori segue Adua Villa, giovane sommelier, che spesso si trova a dispensare consigli e suggerimenti pratici. <<Quando parliamo di vini dolci fondamentale non andare per contrapposizione ma per concordanza tra cibo e vino. Se parliamo di vini dolci bisogner quindi cercare piatti che presentano note caramellate o di frutta matura. Io ad esempio suggerirei di provare un Recioto di Soave con una bella crema catalana>>.


Non si parla solo di presente ma anche di passato e allora grazie a Francesco dAgosto si fa un tuffo nelle cucine daltri tempi, quando i sapori erano meno distinti  tra loro e dove spesso prevaleva il gusto agrodolce, come accadeva con la cacciagione abbinata ai vini dolci. A questo proposito alla domanda sullimportanza di confezionare un piatto in un modo piuttosto che in un altro, Pier Luigi Portinari, contitolare del ristorante La Peca di Lonigo risponde deciso ed evidenzia con passione che <<oggi c molto pi rispetto per i piatti perch non si violentano pi i sapori. Lo spumante secco ed esempio oggi non si serve pi col dolce. Esistono per ingredienti veramente difficili da accompagnare, tuttavia in Italia siamo fortunati in tema di variet di vini. Uno sfizio? Noi proponiamo il barolo Chinato o il Pinot Nero Chinato con la liquirizia>>.


E in tema di accostamenti difficili non poteva mancare il cioccolato. <<E un ingrediente complesso spiega Adua Villa ma principe e proprio per questo non possiamo escluderlo. Suggerisco una bella torta al cioccolato e peperoncino accanto ad un Barolo Chinato, oppure un Sagrantino di Montefalco o un Aleatico accanto a pasticceria secca al cioccolato. Ma sono anche una grande sostenitrice dello spumante a tutto pasto per mantener fede alla tradizione>>.


Dalla pasticceria secca al gelato il salto non sempre breve, ma quando a parlare un gelatiere come Sergio Dondoli, le cose cambiano. <<Abbiamo voluto mettere il vino nel gelato. Da piccolo per me era sacro il momento in cui si apriva una bottiglia di Vin Santo. Quando poi da piccoli avevamo linfluenza la nonna ci preparava lo zabaione col Vin Santo. Oggi quei ricordi restano. Il compito di noi gelatieri quello di riprendere un prodotto tipico di un territorio e di quella stagione di trasformarlo in gelato. Il latte e la panna sono ingredienti base da utilizzare contro il congelamento perch allinterno del gelato c una vera e propria lotta tra il congelamento e la cremosit degli ingredienti. Anche lalcol, di per s, un anticongelante, ma anche un destabilizzante perch rompe le proteine del latte che permettono alla panna di montare e di restare soffice>>.


Non potevano in fine mancare i formaggi. Tutti qui si sono mostrati concordi nel servirli accanto ai vini dolci. <<Spesso ha sottolineato Portinari accanto ai formaggi serviamo anche tre bicchieri di vino dolce e lultimo di questi una vendemmia tardiva per garantire al palato la massima esaltazione ed armonia nei sapori>>.


Ha chiuso la kermesse dedicata al vino dolce italiano Giorgio Nicola Nicolin, Presidente del COVIVI, Consorzio Vini Vicentini DOC, che ha espresso una grande soddisfazione per il felice esito della prima edizione di Dolce Vi. <<La forte affluenza di pubblico, con oltre 2000 visitatori tra operatori, stampa e appassionati, conferma quanto linteresse per queste produzione sia ampio e trasversale. Si tratta di vini che sono parte integrante della nostra cultura enologica e che per il Veneto rappresentano oggi non solo un omaggio alla passato. Essi infatti sono diventati ormai componenti importanti allinterno dei bilanci aziendali, in grado di muovere un indotto produttivo di oltre 20 milioni di euro nel solo Veneto>>


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


Ufficio Stampa Consorzio Tutela Vini Arcole Doc:


Lucia Vesentini


328.4961031 045.7681578 – press@arcoledoc.com


Sito internet: www.arcoledoc.com


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.