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Il Brunello e Shakespeare



Giugno 2008



Nel Mercante di Venezia di William Shakespeare, lusuraio Shylock pretende una libbra di carne, da tagliare appena sotto il cuore, dal corpo del suo debitore, Antonio, reo di non avere onorato un pagamento garantito contrattualmente proprio da quella clausola. La legge gli dà ragione, ma mentre si appresta a prendersi ciò che gli è dovuto, con questo uccidendo il povero Antonio, al giudice viene in mente che sul contratto si parlava di carne, non di sangue. Perciò non una goccia di sangue dovrà scaturire dal taglio, altrimenti lusuraio sarebbe accusato di omicidio. Ovviamente recede dal suo intento, ma con questo consegna i suoi beni alla Serenissima, accusato di causa temeraria.

Cosa centra questo con il caso del Brunello di Montalcino? Proviamo a vedere. Ci sono indagini in corso perché alcuni produttori avrebbero iscritto allalbo dei vigneti del Brunello, vigne coltivate con uve diverse dal sangiovese. Altre aziende avrebbero invece prodotto più uva di quanto sarebbe stato consentito. Il Consorzio di Tutela, poi, non avrebbe vigilato nel modo più efficace. Così la Procura di Siena ha aperto uninchiesta che è tuttora in corso. Si tratta di inchiesta, ma già sono partite scomuniche e anatemi contro chi, da semplice indagato, per alcuni sembra già certamente colpevole.

Classica reazione allitaliana, ovviamente, alla quale si è assistito più volte e per casi ben più importanti nel recente passato. È ovvio che la legge debba fare il suo corso e che se ci sono responsabilità queste vanno accertate e sanzionate. È anche vero che nella faccenda sono coinvolte aziende importanti, come Castelgiocondo, Pian delle Vigne, Argiano e Banfi. Con un impatto notevole anche sulloccupazione nella zona. Quindi non si tratta di colpire eventualmente qualche sussiegoso riccone, ma lintera economia di Montalcino, che è cosa grave e delicata.

La legge però va applicata in tutte le sue articolazioni, non in modo univoco e un po forcaiolo. Perché poi, se alla fine del percorso, queste aziende fossero scagionate, allora, come per lusuraio Shylock, potrebbe rimbalzare proprio contro coloro che oggi chiedono a gran voce pene severissime contro i contraffattori del Brunello. Quindi, nessuna assoluzione preventiva, ma neanche aprioristiche condanne. E che il Brunello resti il grande vino che è, prodotto con uve sangiovese nel comune di Montalcino.


( Fonte Daniele Cernilli-editoriale mese giugno Gamberorosso )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.