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LETTERA DI GIULIA ZOI DEL MUSEO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO

A proposito di Monty la dice tutta su Brunellopoli.


 


Egregio Dottor ..,


chiaro che noi montalcinesi, produttori e non, non le siamo particolarmente simpatici. Capita, non possiamo piacere a tutti. Va bene anche chiamarci ipocriti, conformisti, disdegnosi della verit e con scarso rispetto verso i consumatori. Va benissimo usare anche termini come mafiosetti ecc.


Ma proprio lei che pubblica tutto a tutti senza mai verificare le notizie, sinnalza a unico portatore sano di verit, una sorta di Savonarola de noi altri con tanto di piagnoni; proprio lei? Proprio lei che si definisce espertissimo di vino ha il coraggio di parlare? Come fa ad appoggiare e incoraggiare uno che scrive: So che una societ a Nord di Siena ha venduto del concentrato di frutto per marmellate (e del tutto illegale per il Brunello) nella zona del Brunello. Vendita per cassa, niente fattura, niente carte, niente rischi di essere presi. Cosa significa? Perch non fa i nomi? Aiuterebbe gli uomini della Guardia di Finanza a beccare due imbroglioni e non uno solo! Visto che anche lui dalla parte della giustizia E poi, da quando in qua, vietato a Montalcino comprare concentrati di marmellata? Ha delle foto, delle riprese, delle registrazioni o quantaltro dimostri che il supposto concentrato sia entrato in contatto con il Brunello? Non credo. Per sicurezza ho chiesto a diversi produttori, ho controllato alcuni manuali di enologia, ma di questa pratica della marmellata non c traccia: fantasia, chiacchiere da bar? Beh, allora la potrei far gioire anchio, e magari domani nel suo blog di me scriver: persona informata sui fatti; ha scritto un autentico reportage dautore; racconto coraggioso, onesto e intelligente. Ed ecco il mio scoop: i produttori di Brunello usano il Sangiovese Grosso per fare le confetture e poi le vendono con scontrino fiscale ai turisti ignari Lho sentito durante una cena da amici di amici che hanno amici produttori Non posso fare nomi. O ancora: durante il mio ultimo Benvenuto Brunello 2008 ho assaggiato un Brunello X che sapeva di calendula alsaziana con lievi sentori di tartufo dAlba. Il colore tendeva al verde ramarro. Ho subito capito che il produttore X ci stava ingannando: quello non era Brunello.


A parte scherzi, credo e come me altri, che sia veramente venuto il momento di farla finita. Non sono contro linformazione, n contro i giornalisti, n contro la legalit, ma non sopporto la mala informazione. Negli ultimi mesi si fatta solo informazione del terrore, stile Al qaeda, confondendo i consumatori che poi sono le uniche vittime di questo schifo! Cito Daniele Cernilli (giornalista di professione e non da bla, bla, bla) che a proposito dellarticolo di Waldin ha scritto nel blog del Gambero Rosso: se si fanno affermazioni generiche e non supportate da prove si fa cattivo giornalismo, punto.Ma che coraggioil problema che i nomi non li pu fare perch allo stato attuale non ci sono. A proposito, lei che sa tutto, sapeva che la Procura ha gi prosciolto alcune della aziende indagate per Brunellopoli? I titoloni fanno notizia, la giustizia, come cinsegna lei, no. Non si preoccupi non lo sa quasi nessuno. Ma la invito ad informarsi.


Non un po eccessivo parlare di cultura stratificata in Toscana di mescolare pi forti e scuri vini? Perch il signor Waldin non collabora con i magistrati? Se veramente in possesso di tutte queste informazioni, nel giro di due/ tre giorni saremmo liberi dai cattivoni imbroglioni. Teme di beccarsi una denuncia per diffamazione? Perch quando dice di aver sentito amici parlare di Cabernet o di Colorino non dice chi sono? Purtroppo non riesco a capire dove finisce la fantasia del signor Waldin e dove comincia il reportage dautore


Lui stesso afferma di lavorare qui e di conoscere la situazione: sono un consulente biodinamico pagato da unazienda nella zona del Brunello di Montalcino DOCG. Lamministratore non mi consente laccesso alla cantina. attualmente sotto inchiesta per Brunellopoli. Come mai non gli consente laccesso? Che cosha combinato? Teme che gli aggiunga marmellata di more nel vino? Oppure lavora al nero? Forse sbaglio, ma non molto legale


Il non parlare, il non collaborare, insomma lomert, signor .., quella da mafiosi. Chi sono i mafiosetti allora?


Sono a Montalcino da molti anni (non 4 come il signor Waldin). Prima di me cera il mio babbo. Per lui Montalcino e i suoi vini erano passione; per me quella passione diventata lavoro: ricostruire la storia del Brunello di Montalcino, proprio quella che il signor Waldin afferma non esistere o forse non gli interessa neppure. Non fa molto scalpore la storia vera!


Le aziende, il Comune, il Consorzio e i montalcinesi mi hanno permesso di studiare i loro archivi storici, i libri mastri dei fattori, i diplomi, le medaglie ecc. Ancora una volta, signor ., prima di dare del bravo, bene, bis sinformi. La invito a visitare il Museo del Brunello al quale stiamo lavorando da otto anni e dove potr constatare che i documenti, o per rimanere in tema, le prove esistono e sono ben visibili a tutti. Magari non cambier idea sui montalcinesi, ma sul Brunello di Montalcino, quello vero che lei ama tanto, si.


Mi creda stiamo lottando per il Brunello di Montalcino. Ma ci deve aiutare anche lei facendo dalla seria informazione.


 


Museo del Brunello e della Comunit di Montalcino


 


Scritto da giulia zoi, il 18 Agosto, 2008


 


Considerazioni di Winetaste


 


Ho estrapolato una lettera della sig.ra Giulia Zoi che non conosco personalmente, pubblicata su un sito/blog in internet, e ritengo di portarla alla vs attenzione, in quanto mi sono trovato in sintonia con quanto espresso dalla stessa.


Credo che la sig.ra Giulia Zoi bene abbia argomentato, con pacatezza e serenit di giudizio, al di l di come ognuno la pensi in merito alla vicenda. Trovo invece SCANDALOSO, VERGOGNOSO, DEONTOLOGICAMENTE SCORRETTO buttare in continuazione benzina sul fuoco che si sta lentamente spegnendo, e volere a tutti i costi sostituirsi ad altri ( leggasi magistratura di Siena titolare dellinchiesta in corso ! ) nel tirare conclusioni personali ed affrettate.


Ognuno faccia il proprio lavoro, senza acrimonia, pregiudizio e senza essere prevenuto ad ogni costo, e dalle pagine di questo sito lo abbiamo scritto e ribadito alla noia : se qualcuno ( ed il se sta a significare che il tutto ancora da dimostrare ) non ha rispettato il Vigente Disciplinare del Brunello di Montalcino se ne assumer le conseguenze e verr perseguito per legge, ma sparare nel mucchio e gridare ad ogni pi sospinto : Al Lupo, al Lupo.credo non faccia il bene di nessuno : dei produttori e del mondo vino italiano nel suo complesso.


I Disciplinari dei vini vanno TUTTI rispettati per quello che prescrivono, ma voglio ribadire con forza e convinzione che : nessun disciplinare ingessato e sono TUTTI teoricamente modificabili. Lunica condizione, per chi vi scrive che, la modifica ai disciplinari porti un provato e indiscutibile miglioramento alla qualit intrinseca dei vini, alla loro bevibilit, e siano cosi piu facilmente vendibili, incontrando il gusto del consumatore degli anni 2000, che per forza di cose e di evoluzione del gusto, non mai uguale a se stesso, cosi come era agli inizi degli anni 80 quando mi sono avvicinato a questo meraviglioso mondo del vino, dove purtroppo devo annotare ci sono alcuni starnazzatori che credendo di fare del bene, inconsciamente o consciamente, ottengono il risultato opposto creando danni enormi a tutto il comparto. Tutto questo si chiama riservatezza per il rispetto delle indagini ancora in corso, ed una volta che la notizia stata data ( eccome se stata data..!! ), sarebbe dobbligo diventasse una regola per tutti quanti : anche per chi scrive di vino.


Roberto Gatti


20 Agosto 2008


 


 


P.S. ) Questo sito aperto ed a disposizione di ogni singolo produttore il cinese, del Consorzio del Brunello, di ogni operatore del settore che volesse fare sentire la propria voce, in merito alla vicenda citata. Ogni contributo verr pubblicato volentieri senza censure o tagli di sorta ( unica condizione che non vengano offese altre persone direttamente od indirettamente coinvolte nella vicenda ).


 


Email: contact@winetaste.it


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.