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Montalcino, maxi sequestro di vino

DOC E DISCIPLINARI

Montalcino, maxi sequestro di vino
Analisi sulle uve del Brunello



Nuove aziende entrano nel maxi fascicolo aperto dalla procura di Siena per frode in commercio legata a violazioni del disciplinare di produzione del Brunello. Attraverso tecniche innovative e analisi su campioni prelevati – relativi allannata 2002-2003 – si vuole sapere con quali uve stato fatto il Brunello contestato, se con sangiovese al 100% come prevede il disciplinare, oppure mischiato con altre uve, in primis francesi, violando dunque le regole come sostenuto dalla procura.


Montalcino (Siena), 30 agosto 2008 – Linchiesta sul Brunello si allarga. E nuove aziende entrano nel maxi fascicolo aperto dalla procura di Siena per frode in commercio legata alla violazione del disciplinare di produzione del vino che piace ai vip e a cui anche il premier Silvio Berlusconi ha sostenuto recentemente di assomigliare perch invecchiando migliora. A Siena erano giorni di Palio quando la Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore capo Nino Calabrese e dal pm Mario Formisano, tornata fra i vigneti di Montalcino. In punta di piedi, senza fare clamore, ripetendo un copione gi visto: controlli sulla produzione del Brunello ma anche su quella di altri tipi di vino. Controlli che avrebbero condotto al sequestro di circa 10mila ettolitri in una nota azienda locale, non esclusivamente per di Brunello.


 


Un provvedimento autorizzato dal gip nei confronti del quale, come di prassi, stata presentata richiesta di riesame perch, ovviamente, il quantitativo non pu essere commercializzato. A questa novit se ne dovrebbe aggiungere unaltra entro poco tempo, probabilmente gi la prossima settimana: lesito della consulenza chimico-biologica affidata dalla procura a inizio maggio ad un laboratorio di Asti specializzato. Un accertamento svolto in contraddittorio con gli esperti nominati dalle aziende entrate inizialmente nellinchiesta. Attraverso tecniche innovative e analisi su campioni prelevati – relativi allannata 2002-2003 – si vuole sapere con quali uve stato fatto il Brunello contestato, se con sangiovese al 100% come prevede il disciplinare, oppure mischiato con altre uve, in primis francesi, violando dunque le regole come sostenuto dalla procura.


 


Linchiesta pero non frena le vendite del vino, conferma Patrizio Cencioni, presidente del Consorzio che riunisce i produttori. “Novit nellinchiesta? Non abbiamo alcuna notizia al riguardo”, dice evidenziando invece che la commercializzazione del Brunello non ha risentito dellindagine e tantomeno del blocco da parte degli Usa, paventato ma poi scongiurato anche grazie allintervento del ministro Luca Zaia. “Al 30 giugno abbiamo consegnato ai produttori circa 5 milioni di fascette – osserva Cencioni – un bel numero se si considera che la produzione totale di bottiglie del 2003 era di 6,2 milioni”. Quanto alla possibilit di ritoccare il disciplinare, lasciando maggiore libert ai singoli, il presidente ribatte che non vi alcun appuntamento ad oggi fissato per affrontare largomento. “La prossima assemblea del Consorzio quella per il bilancio preventivo, entro novembre. Personalmente cosa penso? Continuer a fare il Brunello come sempre, con sangiovese al 100%”.


 


( Fonte La Nazione.IlSole24Ore )


 


Osservazioni di Winetaste


Come piu’ volte sottolineato, dalle pagine di questo sito, un invito a non tirare sommarie ed affrettate conclusioni ,prima che venga conclusa l’indagine della magistratura senese. Se qualche produttore non avr rispettato il disciplinare che, ricordo prevede l’uso di 100% di uve sangiovese grosso ( brunello ), ne pagher le conseguenze e se ne assumer la responsabilit, ma per favore non paragoniamo questa vicenda di Montalcino ai ben piu’ gravi e seri problemi a cui abbiamo assistito negli anni nel mondo vino ( leggasi metanolo ecc. ).


Agli incendiari, per fortuna rimasti in pochi, chiedo di essere piu’ prudenti e meno ” colpevolisti ” a tutti i costi, solo per difendere e portare nel limbo dei puri ed onesti, qualche loro amico, che a quanto sembra stato uno dei promotori di questo can-can mediatico, a cui qualche gola profonda ha dato seguito in internet ecc.


I produttori onesti a Montalcino, cosi’ come in ogni altra zona d’ Italia sono la stragrande maggioranza, e non solo poche anime come si vorrebbe paventare da qualche ” strillone ” di turno, che non perde occasione per osannare UN SOLO produttore di Montalcino, come fosse il nuovo Messia del vino italiano, trascurando il piccolo ed insignificante ( ?? ) dettaglio che una sua bottiglia di Brunello non esce a meno di 100 euro dalla cantina, il che significa che sullo scaffale di una enoteca non lo troviamo a meno di 150 euro. No, il mondo del vino che noi amiamo NON questo, sta tutto in un’altra dimensione e concezione, questo vino di nicchia e per pochi, a me invece piacciono i vini buoni, ma  accessibili dai tanti appassionati, e non per piccole ” elite ” di fanatici denarosi. La maggioranza delle persone ” normali ” a fine mese deve pagare pure il mutuo della casa, ed il vino arriva dopo……molto dopo.


Roberto Gatti


31-08-2008


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.