Home News Nasce “Centopassi”, il vino della legalità

Nasce “Centopassi”, il vino della legalità

 


 


 


 


 


 


Voluto da Don Ciotti e prodotto da vigne confiscate alla mafia 


 


 


 


 


 


 


Arriva Centopassi, linea di vini fortemente voluta da don Luigi Ciotti e prodotta dalla Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra, creata per gestire le terre siciliane confiscate alla mafia, e distribuita in esclusiva da Coop. Il ”battesimo del bicchiere” a Slow Fish (4/7 maggio, a Genova), in una degustazione guidata dal giornalista Gigi Piumatti, curatore della Guida Vini d’Italia Slow Food-Gambero Rosso, con la partecipazione di Don Luigi Ciotti (in programma il 4 maggio). Una linea di vini che, in ogni suo elemento, dal nome all’etichetta, passando per i vigneti e la cantina in cui nasce, testimonia l’impegno civile di chi lo ha prodotto, facendosi portabandiera della legalita’. Si tratta della prima linea di vini prodotta interamente da beni confiscati ai clan mafiosi, dai vigneti reimpiantati dopo anni di abbandono.


 


La linea Centopassi fa il suo esordio con due vini, piu’ una serie limitata, voluta da Don Ciotti, per celebrare il lavoro dei ragazzi dell’Istituto di Arti Grafiche Bodoni di Torino, che hanno elaborato il progetto grafico (l’etichetta vincitrice e’ stata scelta fra i loro lavori, con un concorso popolare tra i soci Coop) e hanno individuato il nome Centopassi (il titolo del film di Marco Tullio Giordana, sceneggiato dal giornalista Claudio Fava, che racconta la tragica storia di Peppino Impastato).


 


I due vini sono intitolati a Placido Rizzotto (sindacalista di Corleone ucciso dalla mafia): il bianco e’ un Catarratto in purezza; il rosso e’ un blend paritario di Nero d’Avola e Syrah, e proprio quest’ultimo sara’ distribuito anche nella serie limitata con etichetta speciale. Nella nascita della linea Centopassi e’ stato fondamentale anche l’aiuto tecnico fornito dagli esperti di Slow Food, che hanno supervisionato l’intero processo produttivo, dal lavoro nei vigneti fino all’imbottigliamento finale, insieme agli enologi Salvatore Martinico e Giuseppe Caviola, e all’agronomo Federico Curtaz. Tutto parte nel 1995 a Corleone quando Libera, l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti, inizia una raccolta di firme per sollecitare l’approvazione di una legge che preveda l’utilizzo sociale dei beni confiscati ai boss mafiosi. L’iniziativa si estende a tutta l’Italia e le firme raccolte arrivano ad un milione. Nel 1996 viene finalmente approvata la Legge 109, e da allora alcune centinaia di ettari di terreno confiscati alla criminalita’ organizzata sono stati recuperati da uno stato di completo abbandono e assegnati a cooperative sociali che li lavorano producendo pasta, vino, olio, passata di pomodoro, farina, frutta, ortaggi e legumi.


 


( Fonte Vita.it )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.