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Parità nella scienza: le giovani non ci credono

 


 


 


 


Solo il 18% delle ragazze è convinto che le donne siano portate per la ricerca, mentre i maschi ignorano del tutto il problema. E uno dei risultati di unindagine di Rossella Palomba, ricercatrice dellIrpps-Cnr e Ambasciatrice europea per le Pari Opportunità nella scienza.


Per il 33% degli studenti è necessario che lo scienziato abbia passione, per il 54% delle ragazze  anche divertimento


 


 


 


La ricerca? Speriamo non sia femmina. Si potrebbe riassumere con questa battuta latteggiamento sulle differenze di genere nel mondo scientifico: un problema ignorato dai ragazzi e sottovalutato dalle donne. Solo il 18% delle studentesse è convinto che le ricercatrici siano portate per questo lavoro, poiché hanno una mentalità flessibile e sono abituate a fare più cose contemporaneamente, considerazione che gli studenti invece non contemplano. Il quadro emerge dallindagine svolta presso le scuole superiori da Rossella Palomba dellIstituto per le ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Consiglio nazionale delle ricerche e Ambasciatrice europea per le pari opportunità nella scienza.


Nellambito del progetto Diva, acronimo di Science in a Different Voice nato per sensibilizzare i giovani alle carriere scientifiche, la ricercatrice ha incontrato 2.000 studenti di 43 scuole distribuite tra Aosta, Torino, Bologna, Siena, Roma, Guidonia, Ciampino, Tivoli, Avezzano, Napoli, Matera, Catania e Sassari. Ai questionari aperti consegnati ai ragazzi per commentare gli incontri e i filmati proposti, hanno risposto soprattutto le ragazze, il 73% dei giovani coinvolti.


Dallindagine svolta, emergono tra i due sessi diverse interpretazioni della vita del ricercatore. Se per le ragazze ricerca vuol dire soprattutto libertà (18%), per i ragazzi è gusto della scoperta (24%). Inoltre, il 70% delle studentesse apprezza del mestiere la possibilità di viaggiare.


Per entrambi i sessi, la fantasia è tra le qualità riconosciute come necessarie a un buon ricercatore: ne è convinto il 58% delle studentesse e il 33% dei ragazzi intervistati; inoltre sono le donne (43%), più degli uomini (24%), a ritenere utile la collaborazione per ottenere risultati in campo scientifico.


Il 33% degli studenti maschi, infine, reputa che fare ricerca sia anche una questione di passione, considerata soprattutto dalle ragazze che ad essa aggiungono anche una buona dose di divertimento (54%).


Dai risultati dei questionari, spiega Rossella Palomba, emerge che sia gli studenti sia le studentesse sono molto interessati a saperne di più sulla scienza e sul lavoro di scienziato, anche se gli incontri tenuti solo con le ragazze sono stati più proficui. Il dato preoccupante è che il tema delle pari opportunità in generale non è sentito come rilevante neppure dalle giovani donne: per questo è importante che gli insegnanti ne discutano in classe.


I risultati sono presentati oggi alle 16.00 presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati alla presenza di Franca Bimbi, presidente della Commissione Politiche dellUnione Europea, Silvana Vallerga dellIsmar-Cnr e rappresentante dellHelsinki Group dellUnione Europea, Fiorenza Taricone, presidente Associazione Coordinamento Comitato Pari Opportunità delleUniversità, Pier Giacomo Sola, coordinatore del progetto Grid Associazione Amitié.


Il progetto Diva non si è fermato alle scuole. Dal dialogo con oltre 400 ricercatrici, impegnate in diversi settori disciplinari, conclude la Palomba, sono emerse indicazioni sui nodi critici che impediscono alle donne di fare carriera e, primo fra tutti, la mancata valutazione dei meriti. Le più giovani hanno una minore percezione di tali disuguaglianze e sono più convinte che le loro capacità saranno premiate. Il tema delle quote rosa resta controverso, mentre la necessità di una maggiore trasparenza nei concorsi è condivisa da tutte. Dagli incontri pubblici con 380 esponenti politici, amministratori locali e rettori, il problema delle pari opportunità appare più sentito a livello nazionale che non tra i presidi e i rettori delle Università, dove è difficile ammettere che esistono discriminazioni.


 


 


Roma,  luglio 2007


 


 


Cosa: Conferenza: Le buone pratiche per le pari opportunità nella scienza


Chi: Rossella Palomba, ricercatrice dellIstituto per le ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr e Ambasciatrice europea per promuovere le pari opportunità nella scienza


Dove: Roma, Sala del Cenacolo, Camera dei Deputati, Vicolo Valdin

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.