Molti anni fa, credo per primo o tra i primissimi, dopo alcune visite al comparto vitivinicolo siciliano, coniai la frase “ La Sicilia vitivinicola : un continente in un’isola “, ne ho scritto qui
Infatti l’isola è una composizione di climi e di suoli completamente diversi tra loro, si passa dai zero metri slm ai 1000 mt dell’Etna e di altre zone interne.
Durante l’evento Vigen, acronimo di Vino & Gente, alla sua prima edizione, svoltosi nella magnifica cittadina sul mare Cefalu’ ,
ho partecipato ad una masterclass ( oggi piace chiamarle cosi’, una volta erano degustazioni guidate ndr ) condotta come sempre in maniera professionale ed impeccabile dal delegato Ais di Palermo dott. Luigi Salvo, con il quale mi pregio di condividere una amicizia di lungo (s) corso.
Il vitigno preso in esame è oggi il piu’ vitato in Sicilia , tra quelli a bacca rossa : il Nero D’Avola, chiamato anche Calabrese o calabrese d’Avola con i suoi 17.140 ha vitati, lo ritroviamo in tutte le zone siciliane.
Questa masterclass ci ha fatto capire le declinazioni del nero d’avola dovute alle varie composizioni dei territori, delle altitudini, ma anche dei cloni impiantati, esistendo ben 3 principali biotipi di nero d’avola :
il biotipo A che si trova in prevalenza nelle zone interne nelle province di Agrigento e Caltanisetta ;
il biotipo B che è coltivato soprattutto nella Sicilia occidentale ;
il biotipo C piu’ diffuso nel sud-est.