Molti anni fa, credo per primo o tra i primissimi, dopo alcune visite al comparto vitivinicolo siciliano, coniai la frase “ La Sicilia vitivinicola : un continente in un’isola “, ne ho scritto qui
Infatti l’isola è una composizione di climi e di suoli completamente diversi tra loro, si passa dai zero metri slm ai 1000 mt dell’Etna e di altre zone interne.
Durante l’evento Vigen, acronimo di Vino & Gente, alla sua prima edizione, svoltosi nella magnifica cittadina sul mare Cefalu’ ,
ho partecipato ad una masterclass ( oggi piace chiamarle cosi’, una volta erano degustazioni guidate ndr ) condotta come sempre in maniera professionale ed impeccabile dal delegato Ais di Palermo dott. Luigi Salvo, con il quale mi pregio di condividere una amicizia di lungo (s) corso.
![L'amico e collega dott. Luigi Salvo delegato Ais Palermo](https://www.winetaste.it/wp-content/uploads/2019/04/LUIGI.jpg)
Il vitigno preso in esame è oggi il piu’ vitato in Sicilia , tra quelli a bacca rossa : il Nero D’Avola, chiamato anche Calabrese o calabrese d’Avola con i suoi 17.140 ha vitati, lo ritroviamo in tutte le zone siciliane.
![Diapositiva proprietà Luigi Salvo](https://www.winetaste.it/wp-content/uploads/2019/04/HA-NERO-AVOLA.jpg)
Questa masterclass ci ha fatto capire le declinazioni del nero d’avola dovute alle varie composizioni dei territori, delle altitudini, ma anche dei cloni impiantati, esistendo ben 3 principali biotipi di nero d’avola :
il biotipo A che si trova in prevalenza nelle zone interne nelle province di Agrigento e Caltanisetta ;
il biotipo B che è coltivato soprattutto nella Sicilia occidentale ;
il biotipo C piu’ diffuso nel sud-est.