Home News Al cetriolo o alla fragola, non è estate senza cocktail

Al cetriolo o alla fragola, non è estate senza cocktail

Questo il periodo dellanno nel quale se ne consumano di pi


Roma. Cuba Libre, Mohito, Capirissima e Capiroska i pi gettonati. Al pepe, al tabasco o cetriolo i pi sfiziosi. Sono i cocktail, parola che deriva dai termini inglesi cock (gallo) e tail (coda), e che oggi indica una bevanda ottenuta grazie ad un mix perfetto tra ingredienti diversi che vanno dal rum alla menta, dalla tequila alla frutta, dal martini alle spezie.Allegri, esotici, ghiacciati, dissetanti, lestate il periodo dellanno nel quale se ne consumano di pi e i barman sono dei veri maestri nello sperimentare sempre nuove ricette. Accanto ai classici, infatti, ogni anno ne vengono inventati di nuovi. E anche se per quest’estate la tendenza sembra essere quella delle ‘varianti’, la parte del leone la protrebbe fare lo Strawberry Almond. “Si tratta di un drink frullato – spiega ad Ign, testata online del gruppo Adnkronos, Alessando Valenzi, responsabile della scuola barman acrobatici Flair Art – ottenuto miscelando amaretto di Saronno, gelato alla vaniglia e fragole fresche”.”Ma molto bene -continua Alessandro – sta andando anche il BBC, ossia una colada con Baileys, crema di banana e latte di cocco. Pi raffinata, ma abbastanza richiesta anche l’alternativa al Rossini ottenuta aggiungendo alle fragole frullate e al prosecco delle gocce di aceto balsamico”.”Il trend che tuttavia si sta consolidando quest’estate -continua Alessandro – quello di variare i pestati classici. Ecco quindi che nasce il mojito alla fragola, al cocco, al pepe, al tabasco o al cetriolo. Stesso discorso per la capiroska: sempre p richiesta quella con i passion friut, papaja, mango. Molto in voga anche il Cosmopolitan, un classico intramontabile anche grazie alle star di Hollywood”. E a proposito di personaggi famosi, Alessandro racconta di aver servito cocktail a Ben Affleck, Nicolas Cage e Leonardo di Caprio. “Quest’ultimo entrato nel locale con cappellino, jeans e t-shirt e mi ha chiesto un banalissimo vodka e soda. Era irriconosciblile”.E tra le curiosit sulla storia dei cocktail, alcune riguardano personaggi illustri del passato. Tra questi c’era Ernest Hemingway, che all’Harry’s Bar di Venezia, si incontrava, conversava, discuteva con illustri amici sorseggiando Martini secco, anzi secchissimo. Ma tra i frequentatori delle scintillanti sale dei caff alla moda, tra cui la terza saletta dell’Aragno di Roma, il Caff degli specchi di Trieste, il Pedrocchi di Padova, il Gambrinus di Napoli, si potevano incontrare anche artisti, uomini politici e scienziati di tutto il mondo.Capitava cos che da un momento casuale nascesse il Bloody Mary (Maria la sanguinaria), o il Caruso (dedicato al tenore che aveva conquistato gli americani), o il Mary Pickford (l’indimenticabile attrice americana degli anni Trenta). Curiosa, ad esempio la storia del Negroni: originariamente a base di vermouth rosso Cinzano e Bitter Campari, il drink veniva servito cos al Caff Casoni di Firenze, un ritrovo alla moda del 1919, finch al conte Camillo Negroni, ottimo cliente del locale, non venne in mente di aggiungere po’ di gin. Fosco Scarselli, il barman, si sentiva richiedere pi volte al giorno: “come il conte Negroni” e non gli fu difficile dare un nome a un cocktail che sarebbe poi diventato il pi diffuso al mondo.


 


( Fonte Adnkronos )


 

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.