Nicoletta Bocca (azienda San Fereolo, a Dogliani), figlia del giornalista Giorgio, prova a definire il vino naturale: «Prodotto da agricoltura biologica o biodinamica, senza chimica di sintesi, senza additivi a eccezione di solforosa nei limiti virtuosi».
dall’inizio ad oggi
La Biancara nasce nel 1988 per volonta’ di Angiolino Maule e della moglie Rosamaria. Dopo dodici anni di vita da pizzaioli si dedicano alla loro passione di sempre, la viticoltura. Nei primi anni ‘80 acquistano i terreni nella zona collinare di Sorio di Gambellara e costruiscono la loro casa e cantina. L’estensione dell’azienda è di 6 ettari, e molti vigneti vengono piantati proprio in questi primi anni.
In vigna e in cantina la Natura e’ regina e la nostra personale idea di vino e’ espressa ogni anno nelle bottiglie che produciamo fin dalle annate iniziali; la prima etichetta e’ stata il Sassaia,vino bianco che ancor oggi esprime al meglio il nostro territorio e il suo vitigno, la Garganega. Nel corso degli anni la ricerca per la qualita’ e l’integrita’ ecologica hanno contraddistinto il nostro lavoro e pensiero.
Oggi Angiolino e’ aiutato dai figli Francesco e Alessandro nel lavoro in vigna e in cantina; i piu’ giovani sono Giacomo e Tommaso. Insieme abbiamo costruito una nuova cantina e acquistato nuovi vigneti, ma lo spirito di ricerca per il miglioramento e l’autenticita’ nei nostri vini rimane lo stesso. L’estensione vitata oggi e’ di 10 ettari di proprieta’ e tre in affitto, due dei quali a Sossano nei Colli Berici, dove il Grenache si esprime molto bene. I vigneti si trovano ad un’altezza compresa tra i 90 e i 260 metri s.l.m.
La conduzione dell’azienda rimane (e vuole rimanere) completamente famigliare, quindi dal lavoro in vigna, alla cura della cantina, fino alla commercializzazione. Altre colture dell’azienda sono un centinaio di vecchi olivi e piante da frutto quali ciliegi, fichi, albicocche e pesche da cui Rosamiaria produce confetture con la sola e semplice aggiunta di zucchero.
in vigna
Il vino di qualità “naturale” si ottiene a partire dal vigneto; è indispensabile tornare ad una cultura viticola ed enologica senza chimica per fare vini più tipici, unici ed inimitabili, in netto dissenso con la standardizzazione e omologazione della maggior parte dei vini in commercio.
In campagna la gestione è completamente priva di ogni tipo di forzatura:
sfalcio dell’erba o lavorazione del suolo nell’interfila;
fertilizzazioni mirate nelle zone in cui è necessario, con il solo utilizzo di Compost vegetale autoprodotto e di letame maturo;
trattamenti contro le malattie fungine attraverso tisane e prodotti vegetali con graduale riduzione sia del rame che dello zolfo;
riequilibrio naturale del suolo con semina a filari alterni di cereali (avena, orzo) e leguminose (veccia, favino, trifoglio) o lavorazione autunnale del terreno dove necessario.
sperimentazioni continue con l’obbiettivo di eliminare il rame e lo zolfo, permettendo uno sviluppo esponenziale di insetti e microorganismi utili .
il sovescio ai primi di maggio
Favino a metà maggio
Siamo tenuti a conoscere palmo a palmo i nostri vigneti per operare in modo mirato a seconda delle esigenze. Lavorando su una zona collinare con forti pendenze e cambiamenti di substrato terroso ogni porzione di vigneto è diversa dall’altra, quindi anno dopo anno andiamo alla ricerca di un equilibrio vegetativo e vitale. Il nostro obbiettivo è quello di arrivare ad avere suoli fertili e vivi, con una grande presenza di humus stabile nel terreno che aiuti la pianta nel suo sviluppo.
Lavoriamo principalmente con la Garganega che è un vitigno a bacca bianca autoctono di Gambellara, presente nel territorio da oltre 1.300 anni.
I vigneti di Garganega sono situati in 4 diverse zone: Biancara (attorno alla cantina), Faldeo, Monte di Mezzo e Taibane. Queste ultime sono a 250-300 m.s.l.m. e qui le uve vengono selezionate durante la raccolta per fare Sassaia e Pico.
I vigneti di Merlot sono in loc. Coste, mentre quelli del Grenache nei colli di Sossano (a sud di Vicenza).
Merlot ad alberello in loc. Coste
momento della vendemmia tardiva
in cantina
Ormai da vent’anni anni si persegue il lavoro fatto in campagna eliminando totalmente ogni prodotto estraneo al vino come lieviti selezionati chimicamente, enzimi, mosti concentrati, acidificanti e quant’altro. Lo stesso vale per pratiche come filtrazione e chiarificazione.
Stiamo riducendo al minimo l’uso dell’anidride solforosa riuscendo a non utilizzarla in alcuni vini.
Tutte le fermentazione si svolgono spontaneamente senza controlli di temperatura. Il vino così ottenuto, se consumato con moderazione, acquista valevoli proprietà come integratore alimentare, ricco nei suoi componenti antiossidanti ed esente da contaminazioni chimiche che gravano alla salute del consumatore.
“Accetto e difendo quello che la terra mi dà senza correggere, aggiungere o sottrarre per avere di più. Sono sempre stato convinto che la mia terra e il mio vitigno siano tra le cose piu’ importanti. Una grande terra e un grande vitigno non hanno bisogno di aiuti chimici dall’esterno. La soddisfazione di produrre vini naturali e nello stesso tempo buoni ti fa stare bene e ti fa guardare in faccia il consumatore con serenità. Ho faticato molti anni per trovare chi potesse capire che cosa vuol dire un vino naturale”