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Biological Wine Innovative Environment

BioWine (Biological Wine Innovative Enviroment) è un progetto che coinvolge importanti realtà vitivinicole del Veneto, della Campania e della Basilicata e rappresenta un importante esempio di trasferimento di know-how e buone pratiche sui temi dell’innovazione tecnologica in agricoltura, della tutela dell’ambiente e del marketing territoriale.

 

 

 

Nasce dalla necessità di alcuni dei territori rurali a maggiore vocazione vitivinicola, di un quadro normativo unitario e condiviso atto a proteggere il territorio e le biodiversità e ad immettere sul mercato prodotti di qualità eccellente dal punto di vista organolettico e sanitario ma anche portatori di valori e di significato, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di promozione piena dell’essere umano.

 

In particolare intende trasferire in alcuni comuni ad alta vocazione vitivinicola di Campania e Basilicata, alcune buone pratiche amministrative (ossia un insieme di soluzioni originali, innovative ed efficaci) sviluppate ed applicate con successo nell’area del Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene.

 

BioWine, finanziato per circa 550 mila euro nell’ambito del PON Governance 2014/2020 su iniziativa dell’Agenzia per la Coesione Sociale, in virtù del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’unione Europea, coinvolge, quale Ente cedente della buona pratica il Comune di San Pietro di Feletto dell’area DOCG Conegliano-Valdobbiadene in provincia di Treviso e quali Enti Riusanti alcuni comuni che appartengono alle aree del Sannio, del Cilento e della Val d’Agri  (Guardia Sanframondi – Ente Capofila, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti e Solopaca in provincia di Benevento, Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella in provincia di Salerno, Castelfranci in provincia di Avellino, Roccanova e Grumento Nova in provincia di Potenza).

 

Il fine del progetto BioWine è di dotare i Comuni coinvolti nel riuso, di tutti gli strumenti tecnologici, organizzativi e amministrativi che compongono la buona pratica ed in particolare di costituire un Regolamento Intercomunale di Polizia Rurale per la corretta gestione del territorio e lo sviluppo di azioni tese a diminuire l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, accrescere la sostenibilità delle produzioni vitivinicole e agricole in generale in un’ottica di risparmio energetico.

 

Visite di studio e seminari formativi saranno realizzati in vista della predisposizione di una bozza di Regolamento e vedranno coinvolti referenti ed esperti dei Comuni trevigiani dell’area del Prosecco che illustreranno le pratiche amministrative adottate in quei contesti.

 

In tutto il processo sarà favorita la partecipazione attiva dei viticoltori e di altri portatori di interesse, per ragionare sulle prospettive future verso le quali puntare per far crescere tutta la filiera vitivinicola. Saranno coinvolti i cittadini con attività di animazione e sensibilizzazione per comunicare le principali norme di convivenza  in ambiente rurale e in ambiente urbano interessato da attività di natura rurale.

 

A conclusione del – e a partire dal – progetto BioWine si intende generare e formalizzare un modello replicabile in altre aree interne o rurali per un ammodernamento sostenibile dei piccoli Comuni e per alimentare un sistema territoriale in grado di favorire il coordinamento tra i differenti livelli di governo.

 

CONVINTO APPREZZAMENTO, OGGI, AL PALAZZO DELLA REGIONE CAMPANIA, PER IL PROGETTO BIOWINE

Biowine rappresenta un esempio unico di coinvolgimento di diverse province in
un progetto di sviluppo rurale sostenibile

Napoli, 26 Giugno 2019 – Nel salone Nassiriya della sede della Regione Campania, Giovanni Quaranta, coordinatore scientifico, ha illustrato ai componenti del Consiglio Regionale gli obiettivi e le azioni del progetto Biowine.

Sono intervenuti i sindaci dei comuni campani partner del progetto, Libero Rillo, presidente del Consorzio Sannio Tutela Vini, Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio Regionale, Maurizio Petracca e Erasmo Mortaruolo, rispettivamente presidente e vice presidente della Commissione Agricoltura, e Filippo Diasco, dell’autorità di gestione PSR Campania.

 

«Il progetto, – ha affermato Quaranta – che è partito nel Sannio con il coinvolgimento attivo di 4 Comuni, ha riscosso immediato successo, come dimostrato dalla successiva adesione, in pochi mesi, di ulteriori 22 Comuni, tutti interessati ad un percorso di auto-regolamentazione condivisa.

Siamo certi che apporterà benefici non solo alla sostenibilità ambientale delle pratiche agricole, ma anche al valore aggiunto delle imprese dei territori coinvolti».
Petracca e D’Amelio hanno unanimemente lodato l’importante lavoro di Quaranta e l’alto valore del progetto Biowine, un esempio unico in Italia in quanto capace di coinvolgere più province di differenti regioni in uno sforzo condiviso di valorizzazione territoriale.

Potenzialmente un case study da estendere – su suggerimento del presidente del consorzio Rillo – anche ad altri territori attigui.
Diasco ha evidenziato, inoltre, il primato della Campania quale regione italiana con migliore trend di crescita dell’export (+131% in un decennio), dato a partire dal quale porre le basi di una crescita futura.

È emersa altresì la volontà di promuovere sinergie per favorire un turismo enogastronomico delle aree interne, sulla scia del modello di sviluppo dell’area del Valdobbiadene, ma calibrandolo sulle peculiarità di un territorio vocato alla qualità più che alla quantità dei prodotti vitivinicoli.

«Biowine – ha concluso D’Amelio – rappresenta un primo decisivo contributo alla sfida dei prossimi anni: valorizzare le aree interne, che saranno chiamate ad esprimere tutto il loro potenziale, proprio come sarà indicato dalla programmazione Europea, che vincolerà il 5% delle risorse contro la desertificazione dei piccoli centri urbani dell’entroterra».