Home News Bollicine & Ostriche

Bollicine & Ostriche

( nella foto Ava Gardner )


 


 


 


Piccolo viaggio nella storia dello champagne  fra lo zar di Russia e il piacere di Pavese


 


 


Quando nel 1939 Simenon venne a sapere dello scoppio della guerra, pare abbia ordinato subito una bottiglia di champagne esclamando: Questa almeno non se la berranno i tedeschi. Ma lo champagne , da sempre, anche il vino dellamore, come fa dire Cesare Pavese a uno dei suoi personaggi: C del vino ch meglio bevuto a due bocche, lo champagne per esempio. il vino pi famoso del mondo, il vino che evoca immaginari di ricchezza, di opulenza, di cose proibite, di superiorit sociale, e anche molti luoghi comuni. Un vino che fa sempre festa e che pu vantare una storia di 300 anni, nella quale il clero ha avuto un ruolo importante. Stapparne una bottiglia a mezzanotte del 31 dicembre da sempre ben augurante. E a quanto pare alla faccia della crisi, i consumi in Italia sono aumentati. Secondo una recentissima ricerca (fonte Civc), le vendite alla fine di ottobre 2010 sono cresciute del 12,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per lo champagne, lItalia, che pur pu vantare una produzione di nobilissime bollicine (soprattutto in Franciacorta), il quinto mercato al mondo a volumi e il quarto a valore (nel 2009 sono stati importati 6,8 milioni di bottiglie distribuiti fra 466 marchi diversi).


 


Lo champagne si produce nella maggior parte dei casi con uve Chardonnay, Pinot Nero (che uno dei vitigni pi difficili in assoluto da coltivare) e Pinot Meunier, unuva che resiste ai dispetti climatici e alle malattie della vite. Il primo vitigno conferisce morbidezza, il secondo struttura e capacit evolutiva e il terzo rotondit e note esotiche. La prima maison a chiedere lautorizzazione a produrre dello champagne fu la Ruinart, fondata nel 1729 da Dom Ruinart, alla quale seguirono a breve Veuve Cliquot, Heidseck, Lanson, Moet e Chandon e Luois Roederer, che divenne fornitore ufficiale dellImpero Russo (la maison cre per lo zar Alessandro II delle bottiglie con il fondo piatto per evitare che eventuali attentatori potessero nascondervi dellesplosivo). Per dare unidea della produzione in quegli anni, basti pensare che nel 1780 Claude Moet produsse 50 mila bottiglie contro i circa 26 milioni attuali.


 


Di bollicine nobili, come dicevamo, ne abbiamo per anche noi in Italia e se optate per un brindisi nazionale, potrete scegliere i prodotti di Ca del Bosco (dal suo base, fino alla riserva Anna Maria Clementi), di Bellavista, di Cavalieri (e qui siamo in zona Franciacorta) e di Ferrari (splendido, per noi, il suo Brut Perl Ros). Il metodo migliore per raffreddare la bollicina il classico secchiello preparato con ghiaccio tritato, acqua fredda e sale grosso. Basta una ventina di minuti per abbassare la temperatura fra i 12 e gli 8 gradi. Labbinamento classico della bollicina, sia essa italiana o francese, da sempre quello con il caviale e con le ostriche, in quanto, essendo entrambi molto salati, rendono il liquido quasi metallico in bocca. Abbinamenti apparentemente strani, ma che funzionanano sono quelli che accostano degli champagne Ros a carni rosse o a formaggi stagionati, sui quali si beveno invece di norma dei Sauternes o dei passiti. Per quanto riguarda le ostriche invece, bisogna dire che la loro morte vera si celebra sorseggiando una birra scura inglese o irlandese. I mesi migliori per consumarle le nostre ostriche sono quelli nel cui nome in francese appare la “r”, e quindi gennaio, febbraio, marzo, aprile, settembre, ottobre, novembre dicembre. Il modo migliore per mangiarle, per apprezzarle, naturalmente crude. Quando le aprite, il mollusco deve essere ancora vivo, si deve cio muovere se lo stuzzicate. Soltanto a crudo sentirete lostrica in tutta la sua essenza. Evitate dunque piatti come ostriche lardellate, polli o tacchini in salsa dostriche… Il galateo vuole che vengano servite gi aperte, su un letto di ghiaccio tritato, accompagnate da pane nero, burro salato, salsa di scalogno, aceto di vino rosso e pepe nero. Provate ad accostarci della confettura di pomodori verdi, leggermente piccante, e farete fare un volo pindarico al vostro palato. Un altro abbinamento vincente quello con il Sancerre (classico vino da ostrica) o con un Gewrztraminer alsaziano, bello grasso e burroso, che esploder letteralmente in tutta la sua grandezza quando entrer a contatto con il salmastro dellostrica. Ne vale la pena. Quante se ne mangiano? Di solito come antipasto se ne servono sei a persona, a volte anche 12 o addirittura 18. Balzac si narra ne mangiasse 40 come antipasto e non solo a Capodanno.


 


( Fonte Corriere di Bologna )

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.