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Bottiglie pregiate ma con vino da discount, perquisizioni anche in provincia di Pisa

Per alcune bottiglie di formato magnum, i compratori arrivavano a pagare mille euro

Sono stati eseguiti nelle province di Pisa, Avellino, Barletta, Brescia, Como, Foggia, Prato e Roma 9 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, insieme ad altre due persone già oggetto di interesse investigativo, di contraffazione di vini pregiati, sia italiani con marchi Igt, Doc e Docg che stranieri.

 

Nella mattina di oggi 30 giugno, l’operazione è stata eseguita dai carabinieri del Nas di Firenze con la collaborazione di militari dei rispettivi comandi provinciali a conclusione di un’articolata attività d’indagine partita a ottobre 2018. A dare il via alle indagini è stata la segnalazione di vendita in Italia e in Belgio tramite la piattaforma di aste on line E bay di bottiglie di vino pregiato Igt Toscana contraffatte tali da indurre in inganno l’acquirente su origine, provenienza e qualità del prodotto contenuto, diverso da quelle indicato in etichetta. I riscontri investigativi sulle tracce lasciate dai venditori hanno permesso di localizzare in provincia di Brescia una vera e propria centrale di contraffazione di vini, ideata e realizzata da un cittadino italiano.

Secondo le indagini, le bottiglie originali di vini pregiati ma vuote, venivano reperite prevalentemente grazie a due soggetti di Prato che operano nel settore alimentare e quindi riciclate nel settore dalla ristorazione. Poi venivano riempite con vini di diversa provenienza e di qualità inferiore acquistati on line o nei discount, a cui seguiva la sigillatura con tappi in sughero e capsule contraffatte, di colore uguale o simile all’originale, comunque idonee a trarre in inganno il consumatore. E, alla fine, venivano applicati film da imballaggio e falsi sigilli di garanzia a mascheramento, con lo scopo dissimulare la mancanza di segni distintivi corrispondenti alle capsule autentiche.

Infine le bottiglie contraffatte venivano vendute sul mercato nazionale e internazionale (in particolare Spagna, Germania, Belgio, Francia e Usa), utilizzando prevalentemente la piattaforma di aste on line E bay e, una volta stabiliti i contatti con i compratori, integrando e ampliando le offerte con contatti diretti, proponendo prezzi comunque concorrenziali rispetto alle quotazioni di mercato che, per alcune bottiglie di formato magnum superano i mille euro per unità.

 

La centrale di confezionamento era in provincia di Brescia: il fondo era stato trasformato in una vera e propria cantina abusiva, al cui interno sono state rinvenute e sequestrate bottiglie di vino piene e sigillate, di vari marchi di pregio, sia nazionali che esteri, contraffatte e pronte per la commercializzazione, un ingente quantitativo di elementi di packaging utilizzati per la frode costituito da scatole portabottiglie in legno con impressi i segni distintivi di famose case vitivinicole, bottiglie vuote con etichette di vini pregiati, tappatrice, rotoli di capsule di vario colore, carta da imballaggio a marchio, tappi in sughero ed in materiale sintetico, gabbiette da spumante e confezioni di vino rosso in formato bag in box.

Al riconoscimento della contraffazione hanno collaborato rappresentanti di 16 aziende costituenti il gotha della produzione vitivinicola italiana. Le indagini sulla commercializzazione dei falsi, svolte grazie alla collaborazione di Ebay, hanno quindi permesso di individuare l’esistenza di un vero e proprio “mercato parallelo” nel quale operano soggetti non professionisti, interessati dagli odierni provvedimenti, legati tra loro e capaci di smistare vini di provenienza anche illecita senza fornire la minima garanzia di tracciabilità e autenticità, vini che in parte si contesta siano stati reintrodotti nei normali canali commerciali al dettaglio (enoteche) o somministrati in esercizi di ristorazione.

Gli indagati predisponevano a tal fine decine di account, utilizzandoli non solo per l’offerta di vendita ma anche per produrre false recensioni positive (feedback) che ne accreditassero attendibilità e affidabilità. In ambito internazionale è stata attivata una cooperazione Europol per verificare la destinazione di alcune partite più ingenti di vini contraffatti destinate all’estero, a livello europeo ed extra europeo.
I risultati dell’indagine evidenziano i rischi di frode economica e sanitaria cui si espone chi, in cerca dell’affare facile, si affida a venditori “anonimi” per l’acquisto di questo tipo di prodotti.