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L’ ESPRESSO ED IL BIO

UNA COPERTINA COME BIO COMANDA
L’Espresso scrive in prima pagina “Bio che bluff”, ma se si guardano i dati riportati all’interno si scopre che…


colazione.jpgHa scatenato un putiferio la copertina de L’Espresso di questa settimana “Bio che bluff”. Ma un giornale non è una cipolla. Nel senso che non va semplicemente sfogliato, ma letto con attenzione: sennò si ricade nella categoria dei gonzi per i quali sono confezionati i toni strillati.

Già con il titolo nelle pagine interne, “Bio non fa miracoli”, si comincia a ragionare: chi non vorrebbe conoscere qualcuno in grado di farli, i miracoli, così da commissionargliene un paio su misura? I dati dai quali parte il servizio sono un fatto oggettivo: non c’è motivo di mettere in dubbio le analisi compiute da Altroconsumo sui prodotti per la prima colazione, bio e convenzionali: frollini integrali, latte, yogurt, fette biscottate, cereali, marmellate. Semmai si potrebbe fare la punta alla matita dicendo che il campione non è poi così rappresentativo, dal momento che per ciascuna categoria sono stati scelti solo tre prodotti bio e altrettanti convenzionali. Ma la perfezione non è di questo mondo: come i miracoli, appunto. Però l’Espresso sui risultati di queste analisi ricama un unico concetto: comprare bio è inutile, i prodotti biologici non sono più salutari degli altri e anzi contengono “grassi, additivi, sale e zuccheri a profusione”. Per la cronaca, il sale figura come ingrediente solo di fette biscottate, biscotti e cereali, e nei prodotti bio le analisi ne hanno trovato di meno rispetto agli omologhi convenzionali. Dunque, più che alle parole è bene guardare i numeri. I numeri riportati nelle tabelle, appunto.

Intanto, in nessuno dei prodotti biologici sono presenti residui di fitofarmaci, che proprio salutari non sono neanche quando rispettano i limiti di legge e che invece sono stati trovati in alcuni dei prodotti convenzionali. E veniamo alle altre presunte schifezze. L’Espresso punta il dito contro gli yogurt bio dicendo che ci sono dentro addensanti e coloranti “ben poco naturali”. Basta andare a vedere le analisi di Altroconsumo che stanno alla base di queste affermazioni: gli ingredienti “incriminati” sono cose tipo sono amido di tapioca, aromi naturali, farina di semi carrube e succo concentrato di sambuco. Roba “ben poco naturale”? Semmai, lo sono gli aromatizzanti sintetici che è lecito usare nei prodotti convenzionali. E la faccenda del “molto zucchero aggiunto”, poi! La presenza media di zuccheri negli yogurt bio è inferiore al 15% rispetto agli analoghi prodotti convenzionali. Ammesso e non concesso che la presenza di zuccheri sia un difetto, fra tutte le sei categorie di prodotti considerati dalle analisi di Altroconsumo solo i frollini bio sono più dolci dei loro omologhi convenzionali.

E contro i frollini bio l’Espresso punta un altro indice accusatore: tutti e tre i prodotti presi in esame non sono di “vera” farina integrale, ma di farina ricostituita. Basta sapere di che cosa si tratta per evitare di prendere paura: la “ricostituita” è frutto dell’operazione con cui prima si separano farina, crusca e cruschello, poi si sottopone quest’ultimo ad un trattamento termico – termico, non chimico – che ne evita l’ossidazione, e infine si rimettono insieme i tre componenti. Segue una severa reprimenda contro la qualità dei grassi usati nei biscotti bio, dato che due su tre hanno ricevuto un brutto voto dalle analisi di Altroconsumo. Però bisogna scorrere le tabelle con i dati per accorgersi che, in materia di grassi, il brutto voto l’hanno preso tutti e tre i biscotti convenzionali. E non solo: l’unico 10 e lode, se si consulta il documento di Altroconsumo, va ad un frollino bio che usa esclusivamente olio extravergine d’oliva.

L’Espresso stesso, in un pezzo d’appoggio a quello dedicato ai mancati miracoli del bio, riconosce che i vegetali bio contengono più sostanze salutari (antiossidanti e nutrienti) e meno sostanze tossiche rispetto a quelli convenzionali. La salute, appunto. Il servizio sui prodotti per la prima colazione prende le mosse proprio dalle aspettative per la salute che i consumatori ripongono nel bio: l’Espresso riconosce esplicitamente che il biologico è uno stile di vita eco-compatibile, che esso garantisce rispetto per terre, acque e animali e che fa molto bene all’ambiente. Dunque, si può aggiungere, il bio è la porta della salute: com’è possibile star bene in un mondo malato? Ecco un’altra bella storia per una copertina. Da scrivere però come bio comanda.


A seguire gli altri articoli correlati sulla vicenda dell’Espresso:

-> BIO, IL BLUF DEL BLUF

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-> CTPB: LA COPERTINA DELLESPRESSO E UN COLPO BASSO AI PICCOLI PRODUTTORI


27 agosto 2007


( Fonte Greenplanet )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.