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Il vino naturale è morto

Titolo volutamente provocatorio dell’articolo, ripreso dal sito del collega Carlo Macchi che testualmente recita : ” Il vino naturale è morto, viva il vignaiolo naturale! “, consultabile qui

 

I vignaioli naturali a sx Alessandro Dettori, a dx il padre Paolo

 

Una bella disamina di Carlo Macchi sul mondo dei vini ” naturali “

Condivido i concetti espressi in questo articolo, aggiungo : chi mai potrebbe essere contrario a vini piu’ salubri, meno invasivi, cosiddetti biologici e/o naturali ? Credo nessuno, alla nostra salute dobbiamo tenerci tutti quanti, ma dal momento che il vino non è una medicina che ci prescrive il medico, anche questi vini devono sottostare ad una imprescindibile condizione : devono essere esenti da difetti di sorta ed essere buoni / piacevoli.

Negli ultimi 10 anni si sono creati intorno a questi termini ( bio, vegano, naturale ecc. ) veri e propri movimenti, gruppi sui social con i quali, molto spesso, è difficile dialogare ed affrontare un discorso sereno e costruttivo. Tutti hanno la verità in tasca e se il tuo pensiero è difforme non sei degno di ascolto nella migliore delle ipotesi, quando addirittura si passa alle offese.

Ricordo a titolo di cronaca un commento di un ” talebano ” del vino naturale, ma che a tavola mangia tutte le piu’ grandi porcherie, a tal punto che è un maxi obeso di oltre 150 kg, con grandi problemi di salute. Scriveva il tizio : ” Chi lo ha detto che il Brett è un difetto ? La sacra bibbia dell’Ais, dove sta scritto ? “, cioè lui affermava che il Brett, unanimemente riconosciuto da addetti ai lavori, insigni enologi, professori universitari ecc. come un difetto, per lui non lo era.

 

Praticamente ha sposato la teoria dei francesi, secondo la quale il brett non esiste, ma è un sentore dovuto ” al terroir “, ovvero come spacciare la m@@@a per una torta al cioccolato !