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Riduzione dei solfiti ed evoluzione del vino

Nel sito dell’IFV sono stati pubblicati recentemente alcuni risultati del lavoro del gruppo di ricerca francese “i solfiti in enologia” conclusosi da poco. Questi dati hanno confermato, attraverso il monitoraggio nel tempo dei vini imbottigliati con meno solfiti del solito, che è attualmente difficile riuscire a ridurre i livelli di solfiti al di sopra del 50%, se non si è disposti ad accettare una evoluzione del profilo sensoriale dei vini.

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La fase di preparazione all’imbottigliamento rimane sempre un passaggio fondamentale. In questa fase, oltre a controllare l’apporto di ossigeno al vino, al fine di ridurre i livelli di solfiti è indispensabile avere a disposizione un’alternativa con una significativa capacità antiossidante.

 

L’aggiunta di glutatione durante questa fase (da 20 a 50 mg / L) consente di mantenere una maggiore quantità di tioli nei vini Sauvignon inizialmente ricchi di questi composti. Questa osservazione è molto meno evidente nel caso dei vini di Melon Blanche e non vale per i vini rosati Grenache. Inoltre sono ancora in corso studi per la sua applicazione ai mosti.

 

Nell’ambito del progetto Vinosulfite, coordinato dall’IFV, è stato studiato inoltre l’uso combinato di estratti a base biologica come alternativa all’aggiunta di SO2 nella vinificazione. I risultati sono ancora parziali.

 

Per consultare i risultati della ricerca segui questo link

 

 

( Fonte infowine )